Aston Martin è in cerca di nuovi partner

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Aston Martin è alla ricerca di un partner più grosso per continuare a sopravvivere nella sua veste di produttore di auto di lusso con volumi bassi. Questo nonostante la casa inglese abbia registrato nel 2017 il suo primo attivo dopo ben otto anni.

UN FRATELLO MAGGIORE

L’azienda di Gaydon, secondo le parole dell’amministratore delegato Andy Palmer, ha bisogno di un partner automobilistico più grosso che possa garantire il mantenimento dei classici bassi volumi di auto d’alta gamma, senza che venga spazzata via da altri marchi impegnati a investire grandi somme nelle più avanzate tecnologie. “Stiamo creando un nuovo tipo di azienda”, ha detto Palmer, “una società che può sopravvivere con un volume fra le 7mila e le 14mila auto altamente redditizie all’anno. Ma ci serve un fratello maggiore che possa aiutarci.”.

TREND POSITIVO E INGRESSO IN BORSA

Da notare che sulla carta sembra che Aston Martin non abbia bisogno di aiuto. Nel 2017 ha infatti raggiunto un utile (pre-imposte) di 87 milioni di sterline (circa 98,9 milioni di euro), a fronte di un buco da 163 milioni di sterline del 2016. Si tratta, come già accennato, del primo attivo della casa dal 2010, ottenuto grazie a una lungimirante gestione finanziaria e al successo della nuova DB11.

Numeri positivi che hanno portato Aston Martin a valutare un possibile (quasi certo ormai) ingresso in borsa, con un’annunciata IPO (offerta pubblica iniziale) da 5 miliardi di sterline (circa 5,7 miliardi di euro).

UN PARTNER C’È GIÀ: DAIMLER

In realtà Aston Martin ha già un partner in Daimler, il quale detiene una quota del 5% della casa inglese. Ma si tratta di una piccola collaborazione, orientata al momento alla sola condivisione di tecnologie per specifici modelli. La DB11, per esempio, è accessoriata con un propulsore V8 di provenienza Mercedes-AMG.

Questa partnership con Daimler è dunque insufficiente, a detta di Aston Martin. Serve un compagno ancora più presente e solido, il quale, abbinato ai proventi dall’ingresso in borsa, può aiutare gli inglesi a mantenersi concorrenziali soprattutto in termini di nuove tecnologie.

Ultima modifica: 28 Febbraio 2018