GIMS Qatar 2023, Ginevra riparte da Doha: si riaccendono i motori

di Gianluca Sepe

Una marea bianca si aggira silenziosa e incuriosita tra le auto esposte, affascinata seppur nella compostezza locale da alcuni dei gioielli a quattro ruote in mostra alla prima edizione del GIMS Qatar 2023, il Salone di Doha frutto della collaborazione tra l’ente turistico locale e l’organizzazione del Motor Show di Ginevra.

Si tratta degli uomini che indossano il thobe, il tipico abbigliamento qatariota che salta subito all’occhio nella giornata inaugurale di quello che di fatto è un evento molto importante, seppur in un momento storico in cui i Motor Show tradizionali sono una razza in via d’estinzione.

La prima volta si ricorda sempre e seppur un po’ in sordina, a Doha la passione per l’auto ha portato all’Exhibition Center oltre 30 brand, tra europei, asiatici e qualche marchio di nicchia. Non c’è lo strapotere cinese degli ultimi eventi dedicati all’automotive, qualcosa da cerchiare con la matita rossa ora che dalla Cina arrivano sempre più brand pronti a prendersi la scena in ogni occasione.

GIMS Qatar 2023

Lontano dai fasti del GIMS che fu, seppur in uno stato dove lo sfarzo è di casa, il Salone di Doha è riuscito a riaccendere i riflettori su una manifestazione che con la forza economica locale riporterà in Svizzera anche l’appuntamento tradizionale, pronto a tornare nel 2024. A Doha ogni due anni, a Ginevra ogni anno.

Così sarà scandito il calendario del GIMS che in Qatar è riuscito nell’impresa di riportare Lamborghini ad un Salone dell’Automobile. Chiaramente il mercato qui è stato una leva fondamentale ma chissà che il Toro non possa scalpitare con i suoi bolidi anche nel più celebre appuntamento europeo. Il format snello e compatto, con un solo padiglione evita la desolazione vista ad esempio a Francoforte negli ultimi anni o a Parigi nel 2022. Rende più semplice la visita pur non snaturando gli stand che rimangono fedeli al passato.

E se questa volta la Cina non è la padrona assoluta è anche merito del Gruppo Volkswagen che oltre alla già citata Lamborghini ha messo sotto i riflettori le elettriche Audi con la monoposto di F1 ma anche Porsche e lo stesso brand di Wolfsburg con diversi modelli sia termici che elettrici, dalla ID.4 GTX al pick-up Amarok. Ma anche BMW che insieme a Mini occupa una bella fetta d’esposizione, così come JRL.

GIMS Qatar 2023

Al centro e in un angolo del padiglione ci sono le potenze emergenti, Chery con i suoi brand che nascono come funghi ma anche VinFast che dal Vietnam vuole conquistare l’Europa. Il GIMS Qatar poi prosegue anche fuori dal DCC, con eventi correlati e la contemporaneità con il Gran Premio di Formula 1 a fare da volano.

GIMS Qatar 2023, il lascito

Ma cosa rimane realmente nelle caldissime giornate qatariote di un salone che si prolungherà fino al 14 ottobre? Il canto di un gigante dell’automotive, inginocchiatosi alla crisi e alla pandemia che ora punta a ripartire seppur con le difficoltà intrinseche di un settore. Un Salone che ha ragione di esistere dove può esserci passione per l’automobile ma una passione embrionale che va coltivata anche in questo modo. Passione che non tutti possono cavalcare e che vedremo chi vorrà seguire tra due anni.

L’organizzazione ha grande fiducia che l’appuntamento di Doha possa essere il trampolino per riavere un GIMS scintillante nel 2024, con un format nuovo e coinvolgente. In attesa di capire se la ricetta di Sandro Mesquita, CEO dell’organizzazione ginevrina, sarà vincente, rimane la curiosità di ciò che verrà dopo. La stessa curiosità degli uomini in thobe attorno ai gioielli Lamborghini e in particolare alla Lanzador, la concept elettrica che anticipa proprio il futuro alla spina del Toro: toccarla con mano emoziona anche loro perché l’automobile, ancor più se si tratta di una supercar, parlerà sempre un linguaggio universale. Elettrica o termica, a Ginevra o a Doha.

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Ultima modifica: 9 Ottobre 2023