Ricordi di inizio millennio, Daihatsu Vision Copen è un prototipo che evoca una delle auto più particolari di qualche anno fa. La Daihatsu Copen, il cui nome è una crasi tra Compact e Open, fu presentata nel 1999, e in produzione dal 2002. Una scoperta molto simpatica.

L’originale era una piccola sportiva col tetto rigido retrattile, una coupé-cabriolet, lunga solo 3,39 metri (la Fiat Panda è 3,68 m), pesante 850 kg, spinta dal motore 4 cilindri turbo 0,66 litri da 64 cavalli e 92 Nm. Un piccolo concentrato di tecnologia.
La Kei Car (leggi qui cosa sono) è ancora in produzione in Giappone, la seconda serie è del 2021, anche con la versione sportiva GR, essendo Daihatsu parte del Gruppo Toyota. Una garanzia di qualità .

Come noto dal 2013 Daihatsu ha abbandonato l’Europa e Vision Copen, che sarà presentata a Tokio al Japan Mobility Show dal 28 ottobre, riaccende gli entusiasmi, anche se al momento non è stata annunciata l’esportazione al di fuori del mercato nazionale. Una chicca per i giapponesi, almeno per il momento.
Il prototipo che prefigura il modello di serie non è più una Kei Car, categoria che in Giappone per beneficiare di una legislazione più favorevole e tariffe assicurative più basse devono essere lunghe al massimo 3,4 metri e con motori non superiori a 0,66 litri. Di fatto citycar, ma ad alto contenuto tecnico.
Daihatsu Vision Copen, cosa sappiamo
La vettura è lunga 3,8 metri, con un passo di 2,4 e spinta da un 1.3 litri turbo, che può essere alimentato anche con carburante sintetico, ma sempre a trazione posteriore e con il tetto rigido retraibile: fedele in questo, oltre che nello stile, con i fari tondi.
Gli interni, con guida a destra, essenziali ma con dettagli hi-tech, sono in linea con la filosofia della Copen. Una piccolo gioiello, che farà la felicità di chi cerca una scoperta tascabile.
Al Japan Mobility Show saranno rivelati i dati ufficiali di Daihatsu Vision Copen.

Ultima modifica: 11 Ottobre 2023