Volvo cambia rotta nel 2026, fine della globalizzazione, nuova strategia di regionalizzazione

di Giuseppe Tassi 

“La globalizzazione non ha più senso, è finita“. Le parole di Hakan Samuelson, Ceo di Volvo Cars, segnano una svolta importante nel futuro del brand svedese di proprietà  del gruppo cinese Geely.

Dal 2026 in avanti il Marchio spingerà verso una regionalizzazione delle aree di vendita.  Dazi, guerre e costi di trasporto non rendono più sostenibile l’approccio globalizzato.

Volvo ES90 MY26

Ecco perché Volvo lavorerà a strategie commerciali diversificate a seconda delle varie aree, cercando di trasformare le differenze culturali in opportunità e arricchimento  di valori. Produzione e catene di fornitori saranno ricercate in ambito regionale per creare prodotti su misura per ogni area geografica.

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Hakan Samuelsson, CEO Volvo Cars

È una inversione di tendenza importante che non rinnega la politica di Volvo, mirata allo sviluppo dell’elettrico, ma ne diversifica il percorso, in area europea e italiana, per venire incontro alle mutate normative UE (addio al rigoroso limite del 2035 per le auto termiche) e alle esigenze dei clienti consumatori.

Nel corso del Business Update 2025, tenutosi al Volvo Studio Milano, Volvo Cars Italia ha delineato lo scenario globale e le prospettive per il mercato italiano.

In questo quadro, Volvo conferma la propria scelta strutturale a favore della mobilità elettrica

L’elettrico viene considerato l’unico segmento in crescita a livello globale e centrale per la competitività futura dell’industria europea.

I dati presentati indicano una crescita costante delle vendite mondiali di veicoli elettrici, che hanno superato i 17 milioni di unità nel 2024, con una quota di mercato globale del 22%. Le previsioni al 2030 stimano oltre 35 milioni di veicoli elettrici venduti, pari a più del 40% del mercato complessivo.

Ma accanto ai modelli 100% elettrici, Volvo assegna un ruolo di transizione ai Plug-in Hybrid, considerati fondamentali in una fase caratterizzata da mercati che procedono a velocità diverse verso l’obiettivo dell’elettrificazione.

Questa strategia, avviata da Volvo già nel 2017, prevede la coesistenza di modelli elettrici e ibridi ricaricabili all’interno del piano prodotto globale. La nuova generazione di Plug-in Hybrid punta su un’autonomia elettrica estesa, come nel caso dei modelli XC60 e XC70 (quest’ultimo già presente in Cina), per accompagnare gradualmente la clientela verso una mobilità completamente elettrica.

Sul mercato italiano, il 2025 si chiude con 15.800 immatricolazioni Volvo, in calo rispetto alle 21.500 del 2024. Una flessione prevista e legata in larga parte alla scelta di eliminare le motorizzazioni diesel, ancora molto rilevanti nei segmenti premium (fino al 65% in alcuni brand tedeschi).

Nonostante tutto, il Marchio registra una penetrazione di veicoli BEV (puri elettrici) e PHEV (ibridi plug in) nettamente superiore alla media di mercato: i BEV rappresentano il 16% delle vendite Volvo contro il 5,8% del mercato italiano, mentre i PHEV raggiungono il 20% rispetto a una media nazionale del 6,2%.

Michele Crisci, presidente di Volvo Car Italia
Michele Crisci, presidente di Volvo Car Italia

Il calo dei volumi (del 2,4% n.d.r) era atteso ed è coerente con le scelte industriali che abbiamo fatto – ha spiegato Michele Crisci, presidente di Volvo Car Italia –. L’uscita dal diesel e l’accelerazione sull’elettrificazione comportano una fase di assestamento, ma ci permettono di mantenere una penetrazione di modelli elettrificati molto superiore al mercato e di prepararci allo sviluppo dei prossimi anni. Già il 2026 sarà cruciale per affinare strategie commerciali e ottenere un salto di qualità in termini di risultati“.

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Ultima modifica: 19 Dicembre 2025

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