Si prospetta una apocalisse sul colosso automobilistico tedesco Volkswagen: il Comitato aziendale ha annunciato un piano di ristrutturazione che prevede la chiusura di almeno tre fabbriche in Germania e il taglio di decine di migliaia di posti di lavoro.
La notizia, anticipata da Bloomberg News, ha scatenato un’ondata di preoccupazione e rabbia tra i dipendenti e i sindacati.
Il piano, definito “storico” dal Comitato aziendale, mira a risanare i siti produttivi del gruppo.
Oltre alle chiusure degli stabilimenti, sono previsti una riduzione del 10% degli stipendi e il congelamento degli stessi nel 2025 e nel 2026. Si parla inoltre di delocalizzazione di numerose attività e reparti attualmente con sede in Germania.
Volkswagen, il sindacato attacca
Immediata la reazione del sindacato IG Metall, che ha definito il piano “una profonda pugnalata al cuore” dei lavoratori.
Il sindacato ha contestato con fermezza le chiusure degli impianti, giudicandole “inaccettabili” e minacciando conseguenze. Thorsten Gröger, responsabile distrettuale dell’IG Metall, ha criticato duramente l’operato del consiglio di amministrazione, accusandolo di aver rotto con la tradizione aziendale degli ultimi decenni.

Lo stabilimento di Osnabrueck, che di recente ha perso una commessa da Porsche, sembra essere tra i più a rischio.
Volkswagen impiega circa 120.000 persone in Germania, di cui circa la metà a Wolfsburg.
Il marchio VW gestisce dieci stabilimenti in Germania, sei in Bassa Sassonia, tre in Sassonia e uno in Assia. A settembre, VW ha già cancellato il programma di sicurezza del lavoro in vigore da oltre 30 anni.
Il governo tedesco, per il momento, si è mantenuto cauto. Wolfgang Buechner, portavoce del cancelliere Olaf Scholz, ha dichiarato in conferenza stampa che la situazione di Volkswagen è nota, ma che in attesa di comunicazioni ufficiali da parte dell’azienda, è necessario attendere per avere un quadro più chiaro.
Buechner ha ricordato che Scholz si era già espresso nelle settimane precedenti, affermando che eventuali errori del management non dovranno ricadere sui lavoratori e che la priorità è la salvaguardia dei posti di lavoro.
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Ultima modifica: 30 Ottobre 2024