Toyota Yaris Cross Hybrid, la prova su strada del piccolo Suv

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Toyota Yaris Cross entra nella corrida dei B-Suv, la tipologia di auto preferita da molti italiani (e non solo) con ambizioni da prima della classe. Anche numeri da potenziale leader: per tecnologia, qualità. Alla sostanza, aggiunge forme non banali.

Full hybrid di quarta generazione

Si presenta come una piccola ruote alte, sulla scia del successo delle più grandi C-HR e RAV4. Offrendo  il powertrain full hybrid di quarta generazione, il fiore all’occhiello di Toyota. E la trazione integrale elettrificata – in questo unica nella categoria – a richiesta.

E soprattutto garantisce per lei la Car of the Year 2021, Yaris: una presenza stabile nella Top 5 delle vendite in Italia.

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Yaris Cross, le dimensioni

Cosa cambia rispetto quella che una volta chiamavamo utilitaria? Parecchio. Oltre a ventiquattro centimetri in più di lunghezza (Yaris è 3,94 metri, la Cross è 4,18 metri) ce ne sono dieci in più di altezza totale (1,60 metri) e tre da terra. Il passo aumenta di cinquanta millimetri e la capacità del bagagliaio, tallone d’Achille della piccola ibrida, sale da 286 a 397 litri (320 nella quattro ruote motrici). Più grane e più capiente.

L’oggetto del nostro test Yaris Cross nella versione a trazione anteriore, chiamata a coprire i quattro quinti delle preferenze in Italia. Nell’allestimento Premiere, al vertice della gamma, che a listino costa 32.600 euro (la promozione per l’allestimento Active parte da 22.650 euro) che mette sul piatto una dotazione completa. Di categoria superiore.

Scarica ora: Yaris Cross, il listino prezzi

La dote è ricca, diceva. Si possono aggiungere solo l’Urban Pack, ovvero gli ADAS “cittadini”, tra i quali parcheggio semi-assistito e telecamera a 360°, a 1.250 euro e a 2.500 il pacchetto AWD-i, che oltre alla trazione integrale con il secondo motore elettrico da 3 kW sull’asse posteriore aggiunge le sospensioni posteriori a doppio braccio oscillante, il selettore Terrain Management e l’assistenza alle discese.

Scarica ora: Yaris Cross, gli equipaggiamenti

Non ricorda qualcuna?

La Cross, seppur con una stazza più importante, nello stile è meno vistosa di Yaris, con un frontale sobrio e un posteriore che non a caso ricorda RAV4, la cui prima generazione (nella versione a cinque porte) era lunga 4,16 metri, di fatto sovrapponibile alla nipotina. Ricorsi storici.

Il plus di raggiorni ingombri vanno a beneficio dell’abitacolo, che guadagna spazio all’anteriore e nella seconda fila: può serenamente ambire al ruolo di prima auto di una giovane famiglia.  Manca qualcosa: le bocchette dell’aria condizionata per la seconda fila: lacuna limitata dalla potenza dell’impianto.

La seconda fila

Altro neo, le portiere posteriori non hanno un angolo di apertura molto generoso, rendendo l’accesso non sempre facile. I sacrifici finiscono qua e non ci sono per chi sta alla guida. La plancia è ben organizzata, con un respiro più ampio rispetto alla utilitaria. Sulla Premiere c’è anche l’head-up display e di facile consultazione e sempre utile.

Pratica la sintesi di comandi a tocco, vocali e fisici. Tutto al suo posto: un poco affollato di tasti il volante, ma ormai è una consuetudine. Buono l’assemblaggio, in un contesto di plastiche un po’ rigide, specie nella parte bassa.

Toyota Yaris Cross Hybrid, la prova su strada - 5

Si sta in alto, belli comodi

Senza dubbio la posizione di guida più elevata rispetto alla berlina si fa apprezzare, specie nel traffico e nei trasferimenti in autostrada. È un vantaggio oggettivo delle “ruote alte”.

Dove si paga il conto? Il peso di cento chili in più rispetto a Yaris. Ma, complice anche la vocazione ecumenica della vettura, non si fa troppo sentire. Il baricentro più alto da una parte comporta un leggero rollio, dall’altra permette di essere più sereni nei tranelli (rallentatori e buche) urbani e nell’eventuale sterrato, facendone una vettura polivalente.

Su strada se la cava benone

La nuova base complessiva la rende una vettura agile. Preso atto degli ingombri differenti, questa qualità non fa certo difetto. Coadiuvata da uno sterzo che conferma una vocazione polivalente, docile in città, pronto sul misto. Altro che Suv pacifico: lo scatto, zero-cento in dieci secondi è più che dignitoso e oltre un secondo meglio del dichiarato. Pure la ripresa è pronta, pur se inferiore rispetto alla più minuta Yaris. Ma non lascia con l’amaro in bocca, anzi regala tranquillità.

Quanto consuma

L’ibrido di quarta generazione funziona alla grande. L’efficienza del nuovo sistema è oggettiva, competitiva in ogni scenario. La percorrenza di 20 km/litro è a portata di mano. Senza nessuna ansia, da ricarica o da piede di velluto. Viaggia con grande efficienza

Yaris Cross beve poca benzina verde in ogni situazione. Sfiorando anche i 16 km/litro in autostrada, che sono una prova da Diesel. Spinge in elettrico e veleggia più che può: in città resta un EV anche per oltre la metà del tempo, fuori di sovente e in autostrada il coasting si attiva fino a 130 km/h: un bel passo in avanti.

Piccolo neo, il serbatoio da 36 litri non permette autonomia da incrociatore della strada. Ma il conto dal benzinaio così non è mai astronomico. L’assistenza alla guida è sotto il controllo del Toyota Safety Sense 2.5, che garantisce il secondo livello.Un correttore di bozze che rende più sereno il viaggio: controllando e intervenendo su sterzo, acceleratore e freni. Una vettura davvero completa: il futuro è adesso.

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Ultima modifica: 16 Settembre 2021

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