Tesla Model Y Long Range AWD: siamo alla resa dei conti? Model Y è il crossover elettrico, Suv se preferite, della svolta per Tesla.
Affianca la berlina Model 3, a settembre in assoluto l’auto più venduta in Europa, annunciato quale chiave di volta verso l’elettrificazione di massa.
Le “ruote alte” ormai hanno conquistato il mercato di tutto il mondo, gli Sport Utility Vehicle sono trasversalmente apprezzati.
Tesla Model Y, provata da QN Motori nella configurazione Long Range AWD, è lunga 4,75 metri, sei centimetri in più rispetto a Model 3, larga 1,92 (+7 cm), alta 1,62 (+18 cm) e con un passo di 289 centimetri.
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Le dimensioni contano
Questione di gusti, le proporzioni di Model Y appaiono equilibrate. il muso più alto rispetto a Model 3 la rende più imponente, ma anche meno “schiacciata” al suolo. Apprezzabile a nostro avviso trattandosi di un silhouette dinamica, ma non da sportiva estrema.
Passando all’oggettivo, la differenza sostanziale sta nel portellone posteriore. Permette una capacità di carico nettamente superiore e soprattutto con oggetti più alti, grazie a una apertura di ingresso molto più ampia.
La capacità di carico totale del vano bagagli, dotato di un capiente pozzetto e di ampie tasche laterali. Utili per stivare i cavi di alimentazione domestica e da colonnina a corrente alternata, arriva fino a oltre 1.900 litri. Eccellente, peccato che manchino ganci per fissare i bagagli. a nel cofano anteriore c’è un frunk, un altro vano, da 117 litri, buono per la spesa veloce o due sacche da palestra.
La differenza si percepisce subito. Il plus è a bordo, dove i sette centimetri in più in larghezza e i diciotto in altezza offrono un vantaggio sostanziale rispetto a Model 3. L’atmosfera è la stessa, ma molto più ariosa: c’è spazio per tutti, di ogni taglia. Il prossimo anno arriverà anche la versione a sette posti.
Volante e uno schermo: pochi ma buoni
Stessa scenografia, con il grande, e unico, tablet centrale da 15 pollici che funge da strumentazione, infotaiment e controllo generale, affiancato dal piccolo e massiccio volante, che dispone di due rotelle, gli unici due tasti fisici sulla plancia, con cui gestire i comandi, spesso in sinergia col display.
Da questo punto di vista nulla di nuovo, come il fatto che Tesla Model Y vive nel suo universo, gli smartphone sono collegabili sempre e solo tramite Bluetooth, non con Apple CarPlay o Android Auto.
La discriminante con le altre auto, elettriche e non, è anche questa. Necessita di un po’ di tempo per abituarsi, anche alla guida notturna quando l’unica luce nel grande abitacolo è quella del monitor centrale, ma dopo un rodaggio di qualche giorno si apprezza il cambio di passo.
Coadiuvato da un assistente vocale superiore alla media della concorrenza. Identici a Model 3 anche i comandi delle leve al volante: a destra quella di marcia, del cruise control e dell’AutoPilot a sinistra le frecce.
La Tesla Model Y commercializzata in Italia è attualmente prodotta in Cina. Assemblata nella Gigafactory di Shangai, in attesa della piena operatività dello stabilimento di Berlino.
La qualità complessiva di esterni e interni è soddisfacente. Beneficia di miglioramenti nella precisione degli assemblaggi e delle finiture in abitacolo. Che sanciscono un avvicinamento nei confronti della concorrenza premium tedesca.
Come va su strada
Una volta alla guida si viaggia in alto, a circa 65 centimetri da terra, a differenza dei 45 cm o poco più di Model 3. Non è un male, anzi, perché le doti dinamiche restano di livello molto elevato.
I due motori, anteriore asincrono, posteriore sincrono a magneti permanenti, garantiscono una trazione integrale sempre efficiente.
La potenza complessiva, 350 cavalli, non dichiarata ufficialmente, si sposa alla perfezione con la coppia istantanea di 510 Nm. Nella sostanza, mantiene lo stesso piglio della più bassa e compatta Model 3. Il powertrain della californiana resta il punto di rifermento tra le auto elettriche “medie”.
Accelerazione (0-100 in 5 secondi) e ripresa sono sempre prontissime. I cambi di passo, nonostante i 2.000 kg (2.003 kg per la precisione, circa 150 kg in più di Model 3) di peso, sono estremamente dinamici. Model Y sfodera un comportamento dinamico da prima della classe. Per i tradizionalisti non c’é il rombo, o il canto, del motore termiche: tutto il resto è a vertice.
Guida sportiva
Lo sterzo diretto, agevolato anche dal volante piccolo, come Model 3, meno di 36 cm di diametro, è assecondato da un assetto indovinato. Il rollio è quasi azzerato, la Tesla a ruota alte si destreggia tra le curve con piglio da sportiva.
Merito di sospensioni performanti. Sono a quadrilateri quelle anteriori, quelli che permettevano ad Alfa Romeo 156 e 147 di fare la differenza, e multi-link a cinque leve posteriori. Raffinata, performante e silenziosa. A voler cercare il pelo nell’uovo, i cerchi da 20 pollici regalano, oltre all’ottima tenuta di strada, un po’ di rigidità sui tratti di asfalto con buche o altre imperfezioni.
Oggettivamente, il piacere di guida elettrico è percepibile su Model Y. Senza divorare le riserve di energia.
E l’autonomia?
Abbiamo riscontrato un raggio di azione di 400 chilometri, senza preoccupazioni nel ciclo combinato (507 km dichiarati). Che possono salire a 450 km se si viaggia prevalentemente su statale e in città e scendere a 350 km se il percorso è soprattutto autostradale. Le differenze con Model 3 sono più che accettabili. Non c’è da preoccuparsi. Unica raccomandazione: avere un garage, con possibilità di ricarica, da presa domestica o da wallbox è una condizione a nostro avviso quasi imprescindibile per la tranquillità totale.
Resta senza dubbio un vantaggio decisivo delle Tesla rispetto alle altre auto elettriche. La possibilità di fare rifornimenti sempre rapidi e “certi” grazie alla rete dei Supercharger, che in Italia conta su oltre 40 stazioni con quasi 400 stalli, o colonnine. Con quelli di ultima generazione, i V3, a corrente continua da 250 kW, Tesla Model Y supporta fino a 170 kW, nei fatti per passare dal 20% all’80% si impiega mezz’ora.
Nella soluzione più lenta, ma meno stressante per la batteria, ovvero da presa domestica, a circa 2,3 kWh, in 10 ore si recuperato circa 120 km di autonomia. Quasi sempre quello che basta per il giorno dopo.
I costi della ricarica
In sostanza per ricaricare da casa si spendono circa 4 euro per percorrere 100 km. Da colonnina 10 euro/100 km, da Supercharger 8 euro/100 km.
Il prezzo parte da 69.990 euro, in attesa dei nuovi incentivi. Il modello in prova come accessori a richiesta era dotato di vernice nera (1.200 euro), cerchi da 20 pollici (2.200 euro, di serie sono da 19″) e di Autopilot avanzato (3.800 euro).
C’è anche la versione Tesla Model Y Performance, con autonomia leggermente ridotta a 480 km e sospensioni ribassate e cerchi d 21″. E’ capace di accelerare da 0 a 100 km/h in soli 3,7 secondi. Un tempo da supersportiva, seduti a quasi 70 centimetri da terra. Il prezzo da 68.990 euro.
La quadratura del cerchio è stata raggiunta? La nostra impressione è che Model Y sia complessivamente alternativa in tutto ai Suv, diesel, benzina o ibridi, della concorrenza di alto livello, potendo contare, a un prezzo sostanzialmente paragonabile, su un vantaggio prestazionale e di elettronica di bordo sia per sicurezza e per assistenza alla guida, con l’Autopilot che lavora sempre ad alti livelli.
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Ultima modifica: 25 Novembre 2023