La prima gigafactory italiana è stata ufficialmente “approvata”. La produzione di batterie nello stabilimento di Termoli inizierà nel 2026, tra poco più di due anni.
La fabbrica molisana, dal 1972 nota per la produzione dei motori del Gruppo Fiat, dai Fire ai Multiair, fino ai V6 Alfa Romeo, e anche di trasmissioni, diventerà la prima gigafactory italiana di batterie. Un passo storico.
Il piano è stato da annunciato ACC (Automotive Cells Company) l’azienda che vede la collaborazione da Stellantis, Mercedes e Total, durante l’incontro con i sindacati. Con prospettive di crescita.
Gigafactory e Termoli, ecco i numeri
Lo stabilimento impiegherà fino a 1.800 addetti, il finanziamento, non ancora deliberato da Bruxelles, è comunque approvato dal Governo italiano. La produzione inizierà nel gennaio 2026 con 600 lavoratori. Nel 2027 saranno 1.200 e nel 2028 i 1.800 per una produzione di 40 gigawattora. La formazione inizierà a fine 2024: fondamentale per il passaggio.
Giocoforza, è previsto lo stop della produzione tradizionale. A inizio 2024 si fermerà l’assemblaggio delle trasmissioni (400 impiegati) ed entro il 2026 calerà il sipario sui motori Fire (1.000 addetti). I sindacati hanno approvato l’avvio del progetto, ma hanno chiesto tutela per i 2.000 addetti attuali a Termoli, per assicurare continuità nel passaggio per occupazione e salario. Una transizione molto delicata, almeno sulla carta.
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Ultima modifica: 13 Marzo 2023