Dal 2021 a oggi le richieste per la ricarica domestica di veicoli elettrici sono quadruplicate, toccando quota 5.427 a fine 2024. Il Nord-Ovest guida la classifica con 1.777 domande, seguito da Nord-Est (1.460), Centro (1.199), Sud (687) e Isole (304).
Tuttavia, solo il 7% delle installazioni è stato realizzato in ambito condominiale, nonostante oltre il 60% degli italiani viva in questa tipologia abitativa. Il dato, sottolineato nella Relazione annuale del GSE, evidenzia un significativo squilibrio nell’accesso alla mobilità elettrica condivisa.
“Se anche solo una parte di quel 93% extra-condominiale confluisse nei condomini, si aprirebbe una nuova frontiera per l’auto elettrica“, commenta Diego Trabucchi, Managing Director di ChargeGuru Italia.
La ricarica privata accelera: meno burocrazia, più qualitÃ
L’analisi della Delibera 541/2020/R/EEL di ARERA, oggetto della Relazione del GSE, rivela tempi sempre più rapidi. Nel 2024, il GSE ha valutato le pratiche in 4,3 giorni, i distributori in 8,8, con una media di 6,7 giorni per le integrazioni da parte dei clienti.
Il tasso di accoglimento ha raggiunto il 69%, ma un quarto delle richieste viene ancora respinto, soprattutto per dispositivi non idonei o documentazione errata. “Quando l’iter è seguito da professionisti, il sistema funziona“, sottolinea Trabucchi.
Wallbox smart, fotovoltaico e gestione dinamica: il futuro è già iniziato
Il 92% delle wall-box installate dispone della Gestione Dinamica del Carico, mentre il 70% consente la programmazione oraria della ricarica. Il 37% è abbinato a impianti fotovoltaici, segnando un’interessante sinergia tra energia rinnovabile e mobilità sostenibile.
“La ricarica privata sta diventando sempre più smart. Ora occorre estendere questi vantaggi anche ai condomìni: è lì che si vincerà – o si perderà – la partita della mobilità elettrica“, conclude Trabucchi.
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Ultima modifica: 29 Luglio 2025
