Noleggio auto e non ci pensi più. Il fenomeno conquista 77.000 aziende

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La transizione dalla proprietà all’uso dei veicoli è un processo lento, ma inarrestabile. Lo conferma il dato superiore al milione di unità dei mezzi che fanno capo alle società di noleggio a breve e a lungo termine. Nonché del car sharing, fenomeno relativamente nuovo che piace e conquista sempre nuovi clienti all’insegna della condivisione.

Nonostante il fatto che il mercato dell’auto in Italia, dopo anni di risultati positivi, abbia fatto segnare una battuta d’arresto. La conferma arriva dal recente rapporto Aniasa, l’associazione che raggruppa le imprese del settore, sulla base dei dati definitivi relativi al 2018, stagione di grande sviluppo in tema di adesioni e di fatturati (6,8 miliardi di euro con un +9,8%). 900 mila persone hanno usufruito del noleggio a lungo termine, 130 mila di quello a breve, mentre per l’ultimo arrivato, il car sharing (auto in condivisione con più clienti), si è arrivati a quota 33 mila con 12 milioni di contratti.

Per il noleggio a breve termine i contratti annui sono stati 5,3 milioni soprattutto da aeroporti e stazioni ferroviarie. Per quello a medio-lungo termine 50 mila.

Il comparto del noleggio nel suo insieme rappresenta un importante sostegno al mercato dell’auto nel nostro Paese. Su quattro vetture immatricolate una è del noleggio.

Gian Primo Quagliano, direttore del Centro Studi Promotor
Gian Primo Quagliano, direttore del Centro Studi Promotor

Basti pensare che l’intero settore dell’automotive contribuisce per l’11,1% al Pil e per il 16,6% al gettito fiscale complessivo.

«Il panorama delineato dal rapporto Aniasa trova conferma sostanzialmente – sottolinea Gian Primo Quagliano, presidente del centro studi Promotor – nel trend del 2019 con un fenomeno di leggera stagnazione e la contrazione del 3,3% del giro d’affari. Le ragioni derivano dalla crisi economica e dall’incertezza politica del nostro Paese con l’aggiunta della mancata riproposizione del cosidetto Superammortamento e con le penalizzazioni fiscali che gravano sul noleggio. Tuttavia la base resta solida. Contando 77 mila aziende che utilizzano il Fleet manager oltre a 2.900 nella Pubblica Amministrazione».

Il successo del noleggio nelle sue svariate forme deriva da ciò che offre al cliente o all’azienda che deve dotarsi di una flotta. Nel canone mensile sono comprese le spese principali come bollo, assicurazione (spesso con franchigie ridotte), manutenzione, cambio gomme estive-invernali, auto sostitutiva in caso di guasto e altri benefit.

Noleggio auto
Foto: iStock / dragana991

Senza dimenticare che l’azienda che sottoscrive un contratto della durata di 24 o 36 mesi non deve dirottare uno o più dipendenti all’organizzazione e al controllo degli adempimenti della flotta. Il tutto è affidato alla società di noleggio. Mentre l’impresa può programmare in anticipo il costo finale per l’operazione.

Altra ‘virtù’ del noleggio a lungo termine è che ogni 24 o 36 mesi il parco auto viene rinnovato. Con l’immissione sulle strade di vetture sempre meno inquinanti e tecnologicamente avanzate.

«Purtroppo le immatricolazioni dei privati – sostiene Quagliano – si stanno mantenendo su livelli insufficienti ad assicurare la periodica sostituzione. Il che ha determinato l’invecchiamento del parco circolante. Con conseguenze su sicurezza e inquinamento atmosferico».

Incentivi? Potrebbero essere una soluzione

La soluzione, per Quagliano potrebbe essere il varo d’incentivi alla rottamazione. Sull’esempio di quelli del 1997, che prevedevano un bonus per tutti coloro che acquistavano una vettura nuova e ne rottamavano una di oltre 10 anni. Per quell’operazione la Banca d’Italia certificò l’incremento dello 0,4% del Pil.

Roberto Mazzanti

Noleggio auto e non ci pensi più. Il fenomeno conquista 77.000 aziende. Copyright www.enterprise.com
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Ultima modifica: 14 Ottobre 2019