Le immatricolazioni del noleggio veicoli hanno registrato una flessione nel secondo trimestre 2024: -9,6%, dovuta principalmente al calo delle immatricolazioni di auto nel comparto del lungo termine (-15,18%). Anche il breve termine, dopo un primo trimestre in forte accelerazione, ha rallentato la sua corsa.
Decisamente bene nel secondo trimestre il settore dei veicoli commerciali leggeri (+23,6%). Nonostante la flessione del NLT, complessivamente al secondo trimestre il noleggio conserva una quota di mercato di poco inferiore al 30%.
Sono questi i principali dati e spunti che emergono dall’analisi trimestrale sul settore del noleggio veicoli promossa da ANIASA, l’Associazione che in Confindustria rappresenta il settore della mobilità pay-per-use e dalla società di analisi di mercato Dataforce.
Quest’anno il noleggio a lungo termine (NLT) si sta confrontando con una annata record come il 2023, che aveva beneficiato di un solido portafoglio ordini legato anche alle ritardate consegne del 2021 e 2022, continuando comunque pur sempre a rappresentare una quota di mercato del 22,1% sull’intero settore automotive in Italia.
Il noleggio a breve termine (NBT) per la prima volta dopo la pandemia Covid-19 è tornato a superare l’8% di quota. Di particolare rilievo la performance del noleggio nel comparto dei veicoli commerciali leggeri: con una quota nel semestre del 40,9%; oggi rappresenta la soluzione d’acquisto preferita per i veicoli da lavoro, persino più diffusa degli acquisti aziendali di proprietà.
Le parole del Presidente ANIASA Alberto Viano:
“I dati sui primi 6 mesi dell’anno del noleggio veicoli confermano la frenata delle immatricolazioni di autovetture a lungo termine, parzialmente compensata dalla significativa crescita del segmento dei veicoli commerciali leggeri e dallo sviluppo della flotta del noleggio a breve termine. Uno sviluppo quest’ultimo verificatosi principalmente nel primo trimestre in concomitanza con il periodo pasquale e ampliato dagli operatori per rispondere a una domanda turistica estiva che si preannuncia in deciso aumento”.
“In un contesto di immatricolazioni in contrazione per le vetture del long term, va rimarcato la performance positiva delle motorizzazioni elettriche (+10%) e full hybrid (+43%), che testimoniano le ampie potenzialità del settore per una maggiore diffusione di veicoli a basse emissioni nel nostro parco circolante. In ultimo registriamo il rallentamento della penetrazione del lungo termine presso i privati, diretta conseguenza della discriminazione sugli incentivi, solo recentemente risolta con i nuovi bonus in vigore dal 3 giugno”
Top 5 veicoli più noleggiati
Nel noleggio a lungo termine del secondo trimestre, il modello più richiesto rimane la Fiat Panda, con un rialzo delle immatricolazioni pari a +12,7% (a fronte di un mercato NLT auto in flessione dell’11,7%) e un volume di 7.874 unità. A seguire Volkswagen Tiguan (quasi stabile: +3,6%), BMW X1 (che ha moltiplicato per 5 le proprie targhe rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso), Kia Sportage (+35,5%) e Citroen C3 (che ha quadruplicato le immatricolazioni).
Nella graduatoria semestrale, da segnalare la seconda posizione della Nissan Qashqai alle spalle della Panda. Tra i veicoli commerciali leggeri, il modello più noleggiato è il Fiat Doblò (+85,4%). Nelle posizioni successive Fiat Ducato (+4,9%), Iveco Daily (+168,6%), Ford Transit (+141,8%) e Fiat Panda (-22,2%).
Nel noleggio a breve termine le immatricolazioni più consistenti riguardano, tra le auto, Fiat 500, in forte ascesa (+87,4%), seguita da Fiat Panda (+64%), Renault Captur (+279,9%), MG ZS (-3,1%) e Renault Clio (-268,2%). In ambito LCV, consistenti incrementi per tutti i veicoli della Top 5, tranne il Fiat Ducato. Dal primo al quinto posto: Iveco Daily, Fiat Scudo, Renault Trafic, Fiat Ducato e Fiat Fiorino.
L’analisi per utilizzatore
Nel noleggio a lungo termine, confrontando le quote di mercato del noleggio ai privati (con e senza P.Iva) e di quello aziendale del primo semestre di quest’anno con i quattro anni precedenti, si nota che la quota dei privati, in crescita tra il 2020 e il 2021, si è poi ridotta di 4,1 punti nel 2022 (ritornando allo stesso livello del 2020), per poi scendere in modo ancora più significativo nel 2023 (-4,6%), e infine regredire ancora di poco quest’anno (-0,3%). Circa 86 noleggi su 100 nel 2024 sono appannaggio dei clienti aziendali. Anche in questo caso il relativo business è stato finora inficiato dalla carenza degli incentivi e dall’aumento dei prezzi dei veicoli commercializzati.
L’analisi per alimentazione
Nel noleggio a lungo termine l’alimentazione più diffusa è quella a benzina (40,1% nel primo semestre di quest’anno), comprese le mild hybrid. È però un dato in flessione nel 2024 rispetto al 2023. In calo ancora più accentuato il diesel (+mild hybrid), che quest’anno è stato superato dal benzina. Nel secondo trimestre l’auto a gasolio ha conquistato una quota di mercato del 37,1%, in calo di oltre 4,5 punti. Le “ibride vere”, ossia full e plug-in, sono cumulativamente al 17% del mercato.
Però le full hybrid sono in crescita significativa nei volumi (+23% nel secondo trimestre), le plug-in hybrid sono invece in forte flessione (-39,6%). Le auto elettriche sono scese nel secondo trimestre al 2,5% di market share (3% nel semestre); le auto a gas sono quasi stabili, ma su volumi e quota di mercato trascurabili.
Nei veicoli commerciali leggeri, il diesel si mantiene su percentuali bulgare (86,3% nel secondo trimestre) I mezzi commerciali a benzina, sono sotto al 10% (e in calo nel secondo trimestre rispetto al primo), mentre gli “ibridi veri” valgono poco sotto il 2% di market share. I veicoli elettrici continuano a far segnare forti rallentamenti: la quota da aprile a giugno è del 2,5%, del 3% nel semestre.
Nel noleggio a breve termine, benzina (65,57% di quota nel secondo trimestre) e diesel (25,7%) si spartiscono quasi tutto il mercato delle auto. Full hybrid al 3,9% di share e plug-in hybrid al 2,5%. Le auto elettriche sono quasi scomparse dal mercato dello short term (soltanto 958 immatricolazioni quest’anno, di cui 649 nel trimestre aprile-maggio-giugno). Ancora più trascurabile la presenza delle auto a gas tra i rent-a-car.
Tra i veicoli commerciali leggeri, il noleggio a breve termine evidenzia una scelta pressoché obbligata verso il diesel: 95% di quota di mercato. Nemmeno il benzina è preso in considerazione da questo canale, con una quota market share di poco superiore ai 2 punti. Veicoli elettrici e a gas praticamente inesistenti in questo canale.
L’analisi per fasce di emissioni CO2
Nella fascia di emissioni più virtuosa (da 0 a 20 g/km di CO2, ossia le auto elettriche), oltre un’auto su due quest’anno è acquistata dai privati (esattamente il 55%). Con l’exploit di giugno dovuto alla ripartenza degli incentivi, che hanno raggiunto livelli di contributo ancora più sostanziosi, nel secondo trimestre la market share dei privati nelle auto a corrente ha raggiunto il 59%,
A seguire il noleggio a lungo termine che è al 32% (30% nel secondo trimestre). Le aziende che acquistano direttamente rappresentano in questa fascia di emissioni il 10% degli acquisti: più del doppio della quota di mercato sul mercato nel suo complesso, in cui questo canale vale il 5%.
Nella fascia da 21 a 60 g/km di CO2, ossia quello delle auto prevalentemente con sistema di alimentazione plug-in hybrid, il noleggio a lungo termine mantiene quest’anno la quota maggiore (48%), in calo però nel secondo trimestre al 46%. Per effetto dei nuovi incentivi, i privati che nel complesso del 2024 rappresentano una quota del 35%, nel secondo trimestre sono saliti al 37%. Le aziende che acquistano direttamente sono al 10% e i noleggi a breve termine al 7%.
Nella fascia da 61 a 135 g/km di CO2, l’ultima considerata dagli incentivi statali, è netto il predominio dei clienti privati (79% da gennaio a giugno, ma da aprile a giugno hanno raggiunto addirittura l’83%). Il noleggio a lungo termine è la seconda forza del mercato: 17% di market share quest’anno, ma in calo al 13% nel Q2.
Anche nelle due fasce successive (136-160 g/km e 161-190 g/km) è evidente che la maggior parte delle auto vengono acquistate dai privati. Però, più crescono i livelli di emissioni, più aumentano le immatricolazioni aziendali: nella fascia fino a 160 g/km la quota delle auto intestate ai clienti business è soltanto del 4%, in quella da 161 a 190 g/km questa quota sale fino al 15%.
Costante, invece, l’apporto del NLT: attorno al 20% di market share. Nell’ultima fascia di emissioni, quella dei veicoli che superano i 190 g/km, la rilevanza dell’utenza business in proprietà è ancora più alta: 33% e quindi molto vicina al 40% fatto segnare dai privati. Il noleggio a lungo termine vale in questo segmento il 19%, ma nel secondo trimestre ha raggiunto il 22% di quota.
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Ultima modifica: 3 Luglio 2024