Nissan Juke Hybrid è al passo coi tempi, per stile e tecnologia. Autentico antesignano il modello nel 2010 ha portato il crossover dinamico, soprattutto nelle forme, nel segmento B. Ora rilancia con il full hybrid, senza spina, ma anche senza la paura del benzinaio o di una autonomia limitata, pratico.
Beneficia delle sinergie dell’Alleanza con Renault. Contribuiscono alla trazione il 1.6 aspirato da 94 cv e il motore elettrico principale (49 CV), mentre un generatore secondario (20 cavalli) attiva il quattro cilindri e genera corrente per la piccola batteria da 1,2 kWh: sufficiente a fornire un plus decisivo.
Presenta anche il cambio elettro-attuato, senza frizione e sincronizzatori, che lavora senza strappi perché proprio il propulsore elettrico “minore” porta il benzina al regime giusto per gli innesti: sempre col tiro giusto.
Importante dotazione di ADAS di Nissan Juke Hybrid, eccelsa per la categoria: guida assistita di secondo livello facilmente attivabile tramite il pratico pulsante Pro-Pilot sulla razza destra del volante. Juke 1.6 HEV nell’allestimento top Tekna, con prezzo da 32.860 euro.
L’abitacolo non è conformista: Juke lascia qualcosa alla concorrenza nell’abitabilità, me è originale. Sportiveggiante la plancia. Molti tasti fisici, forse troppi sul volante, ma la sensazione sin dal primo approccio è di confidenza.
Nel complesso la qualità è giapponese, nei pro e nei contro: molto ben rifinita la parte alta, materiali più economici nei punti meno visibili. Adeguata per quattro, limitata per cinque persone, paga dazio nel bagagliaio. Che mostra una bella foggia, ma la batteria del powertrain, sotto al piano di carico, limita una capienza già limitata dei modelli a benzina: 354 litri non sono appena sufficienti.
Nissan Juke Hybrid, come va su strada
Il sistema ibrido è performante, ma soprattutto efficiente. Con un pieno si superano senza problemi gli 800 chilometri di autonomia, che sono un raggio d’azione da Diesel. Il sistema non paga dazio nemmeno in autostrada, sfiorando i 14 km/litro alla massima velocità concessa dal codice, altra performance da propulsore a gasolio. Negli altri scenari si è sempre più vicini ai 20 km con un litro di verde che ai 15. Notevole,
La potenza di sistema di 143 cavalli è presente e pronta: spinta combinata è fluida, mai brutale. Adeguata anche la ripresa, ma Nissan Juke Hybrid lascia le performance in secondo piano, privilegiando una guida rotonda, impreziosita da un’efficienza generale. Ciliegina è il cambio elettro-attuato, mai brusco, anche quando viene spremuto: adatto.
Una volta presa confidenza si riesce a viaggiare esclusivamente in elettrico a lungo, almeno nel contesto urbano. Con un poco di attenzione sul pedale dell’acceleratore, se non si passano i 40 km/h il benzina resta inattivo.
L’ annunciato 80% di tempo in EV in città non è poi così lontano della realtà. E anche in statale, rispettando i limiti, per oltre un terzo del viaggio si riesce a far riposare l’endotermico. Notevole la polivalenza del 1.6 aspirato che varia da propulsore, unico o in sincrono, a generatore: una soluzione che funziona.
Fa tutto in automatico il gruppo moto-propulsore di Nissan Juke Hybrid, L’unica operazione del guidatore è lo E-Pedal, retaggio dei modelli full electric, per recuperare energia in frenata o in rilascio. Si usa solo il pedale dell’acceleratore, che il rilascio a basse velocità arresta la vettura e recupera energia.
Lo scenario è votato all’equilibrio, sterzo compreso. Docile quando si è in manovra o a bassa velocità e pronto se si cambia il passo. Si sente la Juke, non ci sono mai brutte sorprese, l’avantreno è preciso e prevedibile.
Il rollio è limitato per un crossover, l’assetto è indovinato e nel misto ci si può anche divertire. L’unico disturbo può arrivare incontrando imperfezioni sul fondo stradale. In questi casi l’assorbimento non è ottimale come nelle situazioni standard. Nell’uso quotidiano la vita a bordo di Nissan Juke Hybrid è piacevole, con risparmi alla pompa di benzina.
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Ultima modifica: 14 Marzo 2023