Isotta Fraschini. Il mito torna in pista e pure su strada. L’ultima discendente del nobile casato motoristico è stata presentata va Milano in anteprima mondiale. La vettura segna il grande ritorno della marca dopo un letargo durato 74 anni.
A fare gli onori di casa il presidente Alessandro Fassina, che è anche amministratore delegato del Gruppo Fassina Automotive e di Autopolar: «Si riparte – le sue parole – oggi Isotta Fraschini ha un suo consiglio di amministrazione, adeguato, dove l’ad è Enzo Panacci, proveniente da Nolan, mentre il responsabile Motorsport è Claudio Berro; competenze di alto livello dove la più importante è quella del fornitore di energia e motori, la Michelotto».
«È la scelta migliore per realizzare le automobili che vogliamo. Scenderemo in pista verso aprile, ma già oggi posso dire che è l’automobile acquistabile da corsa più performante a disposizione, che va più veloce sul giro di 4/5 secondi rispetto ad una Formula Uno. Pensiamo di realizzare un paio di auto all’anno per le competizioni e 10/12 auto all’anno nelle altre due versioni a partire da subito, con consegne che potrebbero avvenire in nove mesi».
Ritorna alle competizioni un marchio che nasce tutto in Italia: telaio e motore.
Isotta Fraschini, la storia
Inizia il 27 gennaio 1900, giorno della costituzione della Società milanese d’automobili Isotta Fraschini & Soci, per iniziativa dell’avvocato Cesare Isotta, dei fratelli Vincenzo, Oreste e Antonio Fraschini, di Riccardo Bencetti, Paolo Meda e Ludovico Prinetti.
L’inizio di un’epopea fatta di vittorie, come alla Targa Florio del 1908, e di rapidi declini, con la chiusura dell’azienda nel 1949.
Ora il nuovo rilancio, per una vettura che è stata guidata anche da Alfieri Maserati ed Enzo Ferrari, che venne usata da Filippo Tomaso Marinetti prima di schiantarsi dopo appena due chilometri, che fu di Rodolfo Valentino, Papi e poeti, tra i quali anche Gabriele D’Annunzio.
Una vettura con un’anima, ma declinata in tre modi: con la Tipo 6 Competizione, la Tipo 6 Pista e la Tipo 6 Strada. Un’auto con prestazioni esasperate (0-100 km/h in appena 2,2 secondi e 1000 cavalli) e un prezzo di partenza, per la versione stradale, da due milioni e 750mila euro.
Il sogno, ora, è il debutto nella tappa di Monza del campionato del Mondo di Endurance, in programma il 9 luglio: «Dobbiamo fare ancora dei passaggi, ma stiamo rispettando i tempi».
Musica e parole di Claudio Berro, direttore del motorsport con un importante passato in Peugeot, Ferrari, Maserati, Abarth e Lotus: «Ero un po’ più tranquillo qualche mese fa, poi una telefonata di Michelotto mi ha convinto a dedicarmi di nuovo alle automobili. L’accordo con il team Vector sarà per il campionato del mondo WEC 2023 e anche 2024».
Un progetto per il quale sono già stati spesi 25 milioni, con un esborso totale a regime di circa 100: «Puntiamo a vendere 50 vetture nei prossimi 4 anni» la conclusione del presidente Alessandro Fassina.
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Ultima modifica: 14 Marzo 2023