Il modello Toyota a Bologna: meno ore di lavoro, stesso stipendio

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Toyota porta fortuna, soprattutto ai suoi dipendenti di Bologna. Per spiegare la prima metà dell’assunto ci rifacciamo alle origini del più noto brand nipponico dell’automotive, che cambiò il proprio nome dall’originale Toyoda (il cognome del fondatore e della dinastia imprenditoriale che ancora lo guida) proprio per ragioni scaramantiche legate alla complessa grafia giapponese.

Bologna e il vero modello giapponese

Per la seconda parte, quella che riguarda Bologna, basti invece pensare che, da oggi, quasi tutti gli operai della Toyota Handling Manufacturing di Borgo Panigale lavoreranno un’ora in meno ogni giorno, a parità di stipendio. Quindi niente alzabandiera sull’attenti né inchini ai dirigenti (come nei peggiori cliché che ci raccontiamo da anni sul modello industriale del Sol Levante). Ma, al contrario, un potente esempio di capitalismo ‘dal volto umano’.

Entrando nei dettagli, va detto che il turno ‘alla bolognese’, come la stampa lo ha già ribattezzato, nello stabilimento emiliano ex Cesab è in realtà in via di sperimentazione già dal 2021.

Toyota Handling Manufacturing di Borgo Panigale

Quando i primi 40 addetti (il 20% del totale) degli impianti in cui dal 2001 Toyota produce carrelli elevatori elettrici e soluzioni per la logistica iniziarono a lavorare per sole sette ore (al posto delle sette e mezza suggerite dal più recente contratto nazionale dei Metalmeccanici o delle otto canoniche) senza per questo vedere alleggerirsi la propria busta paga.

Due giorni fa, invece, è arrivato l’annuncio dell’estensione della nuova turnazione, da aprile, all’80% degli operai (400 lavoratori, pari a circa la metà dei dipendenti totali). Mentre ne resteranno esclusi gli impiegati, per una piccola rivoluzione che riguarderà unicamente il lavoro ‘di catena’, destinato a spalmarsi su due turni di sette ore (il primo dalle 6 alle 13 e il secondo dalle 13.15 alle 20.15) dal lunedì al venerdì.

Le famose 35 ore, dunque, che nella casa bolognese del ‘fertile campo di riso’ (questo il significato originale degli ideogrammi che compongono la parola Toyoda) ben si coniugano con una pronta risposta al recente aumento degli ordinativi.

Già, perché per l’azienda è stato proprio il +30% degli ordini del 2023 che, unito all’esigenza di aumentare l’efficienza degli impianti, ha condotto alla decisione di raddoppiare i turni di lavoro, diminuendo però il carico orario richiesto a ciascun dipendente.

E, come se non bastasse, a Bologna negli ultimi tre mesi si è pure trovato il modo di assumere ben 130 nuove figure (fra cui diverse decine di under-30 e 15 donne), nell’ambito di una campagna di recruiting non ancora conclusa. Dando così seguito a un ‘modello Toyota’ che nel mondo sta ora strizzando l’occhio anche alla cosiddetta settimana corta, quella da soli quattro giorni lavorativi.

E pazienza per chi ancora crede che per lavorare per i giapponesi serva lo spirito di sacrificio di un samurai.

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Ultima modifica: 13 Marzo 2023