Pulita, intelligente, a noleggio, Renault e l’auto del futuro. Parla Martinet

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Ecotassa, frenata del mercato italiano, strategie per l’auto del futuro e il concetto di proprietà che cambia nelle nuove generazioni di consumatori. Xavier Martinet, direttore generale di Renault Italia, accetta il confronto dialettico per raccontare la sua filosofia e quella del megagruppo (Renault-Nissan Mitsubishi) nel quale lavora dal 1997.

Xavier Martinet, direttore generale Renault Italia
Xavier Martinet, direttore generale Renault Italia

Ha solo 43 anni, un volto solare incorniciato dagli occhiali e un sorriso affabile che lo ha certo aiutato a destreggiarsi in ogni angolo del globo: dall’Ungheria, al Belgio, dall’Olanda al Portogallo, dagli Usa alla sede romana di Renault, dove oggi è il numero uno.

Martinet, un globetrotter come lei come giudica la politica del governo italiano in materia di auto?

«Non mi permetto di dare giudizi, ma posso capire le buone intenzioni che spingono i politici a limitare l’uso dell’auto. O a proporre misure che spingano a rinnovare il parco auto a vantaggio di mezzi più ecologici».

Quindi è favorevole all’ecobonus?

«Certo, perché va in una buona direzione e ci aiuta a vendere prodotti elettrici in cui Renault e Nissan sono da tempo all’avanguardia».

L’Ecomalus invece è un mostro?

«Diciamo che questa forma di tassazione, da sola, può fare più male che bene e limitare gli stessi introiti fiscali invece di moltiplicarli. L’Italia dovrebbe copiare la Francia e proporre, accanto alle misure di oggi, gli incentivi alla rottamazione. Solo in questo modo si spingono le fasce meno ricche e più popolari a rinnovare un parco auto ormai obsoleto. In Francia hanno già sostituito il 70% di vecchie auto grazie alla rottamazione».

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Ma l’auto è davvero il problema centrale nelle politiche anti-inquinamento?

«La questione è molto complessa e ha mille sfaccettature, ma l’automobile deve fare la sua parte. Pensate che i motori di oggi emettono 42 grammi di Co2 in meno rispetto a 15 anni fa e 58 in meno rispetto a 20 anni fa. Dunque anche chi demonizza il diesel sbaglia. Bisogna soprattutto rinnovare i mezzi di trasporto degli italiani».

L’elettrico è davvero il futuro dell’auto?

«A lungo termine non ho dubbi, ma in Italia questo comparto è allo 0,24% nella percentuale delle vendite, mentre in Francia, anche grazie agli incentivi, l’elettrico è già salito al 2%. Serve una politica che appoggi le auto a impatto zero e che aiuti a moltiplicare le stazioni di ricarica».

In tema di guida autonoma molti fissano al 2030 il traguardo dell’auto che può fare a meno del pilota.

«Su questo tema sarei più prudente. I tempi mi sembrano troppo stretti per dotare le città delle infrastrutture necessarie alla guida totalmente autonoma. Poi c’è il problema delle responsabilità legali in caso di incidente. Direi che in autostrada e su lunghi percorsi la guida semiautonoma ha un senso, dentro le città la questione diventa molto più complicata».

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Renault come si sta muovendo in questo campo?

«Cerchiamo di usare ragionevolezza e di dotare le nostre auto degli ausili alla guida davvero necessari. A Ginevra presentiamo la nuova Clio, la nostra auto icona che ha venduto 6 milioni di esemplari dal 1990 ad oggi. Il modello 2019 avrà il parcheggio automatico e il livello 2 di guida autonoma, che permette di mantenere la carreggiata e la distanza dal veicolo che precede. Un supporto per il guidatore, non un suo clone automatico».

Tutte le grandi case aspirano a produrre auto premium, c’è ancora spazio per una vettura popolare?

«Nel nostro gruppo c’è il marchio Dacia che rappresenta l’auto popolare per eccellenza e ha risultati importanti. In Italia, nel mercato dei privati Renault è quarta e Dacia quinta e pensi che in Germania la nostra Sandero è seconda nel suo segmento. Se un buon prodotto è a prezzo contenuto il consumatore lo premia».

I giovani, anche per esigenze economiche, stanno rivedendo il concetto di proprietà dell’auto. E’ preoccupato?

«L’evoluzione verso il noleggio a lungo o breve termine è un fatto quasi naturale. E’ un modo sicuro per ridurre l’incertezza sui costi dell’auto, specie in termini di manutenzione. Con un affitto predefinito si coprono tutte le spese e si demanda ogni problema alla casa automobilistica. In questo dobbiamo essere bravi e attenti a seguire i nostri clienti. Anche il noleggio può diventare un formidabile strumento per fidelizzare i consumatori».

Giuseppe Tassi

Xavier Martinet, direttore generale Renault Italia
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Ultima modifica: 11 Marzo 2019