Professore Mario Baldassarri, ex viceministro all’Economia, lei è il ‘padre’ politico della Quadrilatero delle Marche. Il raddoppio della statale 76 Ancona-Perugia dovrebbe concludersi ad agosto: è soddisfatto?
«Sì. Anni di impegno politico che hanno prodotto un risultato concreto. Tre anni fa l’inaugurazione della Civitanova-Foligno e adesso l’asse nord Ancona-Perugia, poi arriverà anche la Pedemontana. Fatto anche il lato est, cioè la terza corsia dell’A14».
Oltre alla questione infrastrutturale cosa la gratifica?
«Un aspetto che forse ai più sfugge. Gli investimenti determinano un effetto domanda per l’occupazione ma l’obiettivo vero è l’effetto sulla produttività dei trasporti: totale per tutta l’economia. Risultati che si ottengono nel lungo periodo con l’opera finita».
Quando fu inaugurata la Civitanova-Foligno lei non fu fra chi partecipò al taglio del nastro: un dispiacere?
«Sì, ma fui invitato alla cerimonia con posto in quinta fila e senza diritto di parola. Ma non è importante chi taglia il nastro ma chi ha messo la prima pietra. Bisogna imparare da questa esperienza che poggiava su due punti fondamentali. Creammo una società di scopo (Quadrilatero SpA) con quell’obiettivo, guidata da persone serie e del territorio come Gennaro Pieralisi e Ermanno Pupo, che purtroppo non ci sono più. Aveva obiettivi precisi, non era un carrozzone che dura in eterno».
Quindi esportabile per realizzare altre infrastrutture.
«Certo, ma non fu accolto come esempio concreto da seguire dalla giunta di centrosinistra che guidava la Regione. Ma c’è anche un altro punto da non sottovalutare».
Quale?
«Che la Quadrilatero è stata finanziata nel 2003 dal Cipe per 2 miliardi e 100 milioni. Non con 50 milioni all’anno per 40 anni. Due chiavi vincenti: società di scopo e finanziamento totale all’inizio. Poi purtroppo i ritardi si sono verificati per il fallimento delle aziende».
Ma lei dice che non si vive di solo Quadrilatero.
«Certo, avevo fatto una proposta strategica completa per l’assetto infrastrutturale: gomma, ferro, acqua e aria».
Ma i ritardi più consistenti si registrano sul ferro, ossia con le ferrovie.
«Siamo davanti a una grande occasione, il Recovery fund. Servono progetti europei ed è fondamentale inserirli dal governo in questo quadro. Ora, va bene ottenere il raddoppio della tratta Orte-Falconara, ma il problema vero è l’alta velocità sui due assi cruciali: Ancona-Orte e Bologna-Lecce. Il raddoppio dei binari arriva 50 anni dopo e noi invece dobbiamo andare 20 anni avanti. Quindi le priorità sono la Bologna-Lecce e la trasversale adriatica. Per questo occorre una strategia nazionale».
Come agire?
«Fatta la Napoli-Milano serve l’altro fronte sull’Adriatico e poi la trasversale al centro che non può che essere la Falconara-Orte».
Però in realtà si parla della Pescara-Roma come trasversale ferroviaria al centro.
«Non lo condivido: primo l’Abruzzo ha già due autostrade, secondo perchè il vero collegamento strategico è tra il porto di Civitavecchia e quello di Ancona e, detto francamente Pescara non è un porto-canale. Non è un caso che i romani con il vecchio ‘zio’ Traiano il porto l’avevano fatto ad Ancona che è il crocevia europeo nord-sud ed est-ovest. E lo dico con tutto l’affetto e la vicinanza ai fratelli-cugini abruzzesi».
Ancona snodo ferroviario dell’alta velocità del centro Italia?
«Certo e non solo. Su questo asse di ferro vanno a innestarsi anche i porti e allo stesso tempo diverrebbe un’alternativa alla Firenze-Bologna. Sull’alta velocità vanno collegati il porto di Ancona e Civitavecchia e, per l’aria, l’aeroporto di Ancona che vuol dire l’asse attrezzato porto, aeroporto, interporto».
E l’aeroporto?
«In questa strategia ha una vocazione: diventare un hub importante per le merci. Dall’Asia ogni giorno si muovono 800 voli cargo: questi vanno a Francoforte, Amsterdam, Parigi, da noi ne basterebbero 20 al giorno».
Quali sono i passi da fare?
«La Regione deve avere le idee chiare e compiere scelte determinate da concordare col Governo per far entrare tutto questo nel Recovery Fund italiano».
Alfredo Quarta
Ultima modifica: 22 Marzo 2021