Lamborghini accelera sempre di più, chiudendo il primo semestre 2024 a passo di record, sotto tutti gli aspetti.
Winkelmann racconta un primo semestre eccezionale.
“I risultati sono molto positivi. I primi 6 mesi del 2024 hanno segnato primati assoluti. Per consegne, con 5.558 esemplari, fatturato di 1,261 miliardi di euro, in aumento del 14,1% rispetto allo stesso periodo del 2023, ed un risultato operativo che sale al record di 458 milioni di euro”.
“Siamo molto contenti, ben consci che questo deve essere un risultato bilanciato nel tempo, non limitato all’immediato. Molto soddisfacente anche il portafoglio degli ordini. Completo per Huracan fino a fine produzione nel 2025, la supercar ibrida Revuelto addirittura arriva fino al 2027, due anni e mezzo. Urus SE, il Super Suv plug-in presentato ad aprile, oggi ha tempi di attesa a fine 2025.”
Un successo mondiale, la profittabilità raggiunge il 28,2%.
“I nostri mercati più forti si confermano USA, Germania, Inghilterra, Giappone, Cina, Medio Oriente e Italia. Siamo equilibrati, forti in molte regioni, protetti da eventuali crisi a livello locale”
La gamma sta per essere completamente ibridizzata.
“L’ultimo tassello sarà il lancio nuova Huracan (che avrà un altro nome, ndr) il 16 agosto in occasione della Monterey Car Week, arriverà sul mercato nel 2025. Uno sforzo molto grande rinnovare completamente la nostra offerta”.
Per il futuro remoto, nello specifico per l’addio al motore termico, quali sono i piani di Lamborghini?
“In Europa gli equilibri della politica non sono cambiati, con la rielezione della Von der Leyen credo che la linea resterà quella della strada alle zero emissioni per il 2035. Spero ci sia un’apertura su come si arriverà alla neutralità: che oltre all’elettrico ci sia l’opzione ad altre soluzioni, come il carburante sintetico che sostengo”
Il quarto modello della gamma sarà in ogni modo elettrico.
“Il primo passo per noi la ibridizzazione, che ci permette di avere massime performance ed inferiori emissioni di CO2. Il quarto modello sarà una GT rialzata per uso quotidiano, elettrica al 100%. Per il momento possiamo andare avanti con questo scherma per anni prima di prendere una decisione immediata sulle supersportive. In questo campo andremo avanti con le soluzioni ibride plug-in più a lungo possibile, dove manterremo un bel vantaggio”.
E la Urus?
“Abbiamo appena presentato la SE, la plug-in da 800 cavalli, che ha riscontrato grandi favori. Alla fine del suo ciclo la prossima Urus sarà elettrica al 100%, ma ripeto, abbiamo tempo. Per il futuro confido in una armonizzazione globale delle regole per emissioni w motorizzazioni. Da Sant’Agata Bolognese produciamo modelli che sono venduti in tutto il mondo, stare al passo con tutte le legislazioni è molto costoso”.
L’elettrificazione, seppur parziale è accettata dai clienti?
“Sì, perché è una ibridizzazione di potenza, nessuno decide di non comprare perché è una Lamborghini alla spina. La batteria su Revuelto è a supporto della prestazione assoluta e si carica in pochi minuti, su Urus SE permette una buona autonomia in elettrico (circa 60 km, ndr) per gli spostamenti quotidiani. La clientela è pronta e abituata”.
La Cina sarà una minaccia anche nelle supercar?
“Quello che accadrà dopo il 2035 è da vedere. Le vendite in Cina rappresentano il 29% del mercato globale, tantissimo, e ma il 10% per quello del lusso. Per Lamborghini è importante, ma non esclusivo. Sono nate grandi aziende che si apprestano a competere in Europa. Ma non le vedo orientate sulle supersportive termiche e ibride, quelle attualmente più cercate e prestigiose nel mercato del lusso”.
Lamborghini piace col motore
“Oggi le elettriche al 100% non sono accettate dai nostri clienti di supercar, che valutano Marchio, radici e tradizioni. Ad esempio, in Cina le auto termiche hanno la targa blu, quelle ibride elettriche la targa giallo/verde. I nostri clienti vogliono la targa blu quella delle auto termiche, anche se costa di più sulle Lamborghini ibride. Perché è un segno del lusso. Il mondo è strano, ma va così”.
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Ultima modifica: 1 Agosto 2024
