Tutto in uno. Ibrida, con batteria e autonomia elettrica di oltre 50 chilometri. Kia Niro plug-in hybrid è forse il meglio della tecnologia “green” attuale per le auto. Il compromesso più accettabile, politically correct, ma dotato anche di una polivalenza superiore rispetto alle auto al 100% elettriche.
Raccontato brutalmente, Niro plug-in hybrid può fare molto di più del tragitto casa-lavoro, senza ansia da autonomia o da ricarica. E soprattutto, può affrontare le emergenze dell’ultimo minuto, come una “vera” automobile.
Ci riesce bene, presentando una linea da crossover. Non sportiva, o aggressiva. Forse un po’ troppo rassicurante, ma di certo funzionale. Offrendo una dotazione di serie completa e un powertrain formato dal 1.6 benzina GDI e il motore elettrico. Che cofano una potenza di sistema di 141 cavalli, con 265 Nm di coppia.
Mentre le batterie agli ioni di litio da 8,9 kWh sono accreditate di un potenziale di 58 km di autonomia. Le emissioni di CO2 dichiarate sono di 29 g/km, un potenziale lasciapassare che molte auto “green” non avranno a breve termine nei centri urbani. A questo si aggiunge la garanzia di sette anni o centocinquantamila chilometri.
La dotazione è ricca, il prezzo parte infatti da 37.600 euro. Che non sono pochi, ai quali chi vuole può aggiungere il Pack Premium (2.000 euro) che la rende di fatto full optional. Con fari full led, sedili elettrici, speciale sistema audio JBL. Tecnologica la strumentazione con la leva del cambio in stile cloche da jet: non stona affatto. Facilmente consultabile e utilizzabile lo schermo da 7,9” dell’infotainment, compatibile con Apple CarPlay e Android Auto.
Molto buona l’abitabilità per quattro persone. Discreta per cinque, l’unico tallone d’Achille è il bagagliaio. Con le batterie più grandi rispetto a Niro Hybrid chiamano il conto: la capacità di carico parte da 324 litri.
Su strada Kia Niro plug-in hybrid è votata alla comodità, le sospensioni svolgono bene il loro lavoro. In linea con la inclinazione di auto tranquilla, ma non dimessa. Il rollio è davvero limitato e invoglia anche a forzare il passo. Il 1.6 benzina si sente un po’ troppo, perlomeno per chi si aspetta un “comportamento” quasi da elettrica, al pari di qualche fruscio di troppo e del rotolamento dei pneumatici, chiaramente percepibile a velocità di codice su statale o in autostrada. Dispone di un assetto confortevole, ma assolutamente non “seduto”. Ben assecondato da uno sterzo pronto. In sintesi, si lascia guidare con anche spigliatezza.
Può fare strada solo con le batterie. Quanta? Kia dichiara cinquantotto chilometri: con un po’ di attenzione si arriva a cinquanta. Molto bene comunque. Tutto è ben controllabile, come i flussi di energia – charge, eco e power- e le percorrenze, da cruscotto o sulla plancia. Con le sole batterie in azione si può arrivare a 120 km/h. Buona la sinergia tra ADAS, frenata automatica, cruise control adattivo e mantenimento della corsia lavorano bene.
Kia Niro plug-in hybrid: consumi molto interessanti
La nostra percorrenza media reale è stata di quasi 22 km con un litro di benzina. Praticamente in ogni contesto: ovviamente meglio su urbano e statale e autostradale. In sostanza è paragonabile anche un (ottimo) Diesel. L’autonomia totale po’ arrivare (con 43 litri di verde nel serbatoio) a 900 chilometri. Ma bisogna partire sempre con la batteria carica al 100%. Particolare non scontato. Quando l’accumulatore segnala “scarico”, in verità mantiene un 10%, Niro Plug-in funzione come un’ibrida normale, con il benzina mattatore.
Per ottenere il massimo rendimento e la valorizzazione della vettura è consigliabile fare la spesa e acquistare un wall box, una colonnina domestica da 10 ampere. La ricarica si fa in un paio d’ore invece che in sette e mezzo. Rendendola ancora più polivalente.
Ultima modifica: 6 Dicembre 2018