Un bonus di 2.000 euro più uno sconto di altri 2.000 euro a tutti coloro che nel 2019 compreranno una nuova auto. E contestualmente rottameranno un usato di oltre 10 anni. Il tutto non solo a costo zero, ma con un aumento del gettito per l’Erario. E con un impatto positivo sulla crescita del Pil. E’ questa la proposta di nuovi incentivi alla rottamazione avanzata al Governo dal Centro Studi Promotor.
L’aumento del gettito Iva e delle tasse di immatricolazione coprirebbe il costo dell’erogazione del bonus
Se la proposta del Centro Studi Promotor per il 2019 venisse accolta il recupero del bonus a carico dello Stato (2.000 euro) sarebbe ampiamente garantito. Dato che oggi, secondo l’Unrae, il prezzo medio per l’acquisizione di un’autovettura è di 21.020 euro. Di cui 3.790 di Iva.
La proposta del Centro Studi Promotor è sulla base dei primi incentivi alla rottamazione. Ovvero quelli che furono in vigore nel 1997. Che ottennero ottimi risultati senza oneri per lo Stato. Dato che l’aumento del gettito Iva e delle tasse di immatricolazioni sulle auto vendute in più coprì completamente il costo dell’erogazione del bonus. R lasciò all’Erario un maggior gettito netto di 1.400 miliardi di lire (723 milioni di euro).

Le parole di Gian Primo Quagliano, presidente del CSP
“La nostra proposta è motivata dall’esigenza di supportare gli automobilisti. Soprattutto quelli spesso a basso reddito, che possiedono una vettura di oltre 10 anni di anzianità. E che hanno necessità di sostituirla per evitare le limitazioni al traffico imposte per motivi ambientali”.
Ultima modifica: 6 Dicembre 2018