In Italia dal 2013 al 2016 il tasso di motorizzazione (e cioè le autovetture circolanti ogni 1.000 abitanti) è passato da 608 a 625. Con una crescita del 2,8%. Si tratta di un dato che si rivela sensibilmente maggiore rispetto a quello degli altri maggiori paesi europei.
In Germania il tasso di motorizzazione dal 2013 al 2016 è passato da 543 a 555 (+2,2%). Mentre in Spagna è passato da 474 a 492 (+3,8%). Nel Regno Unito da 449 a 469 (+4,5%). Ed in Francia è addirittura diminuito, passando da da 498 a 479 (-3,8%). Questi dati emergono da un’elaborazione del Centro Studi Continental su dati Aci, Istat ed Eurostat.
Con la ripresa delle immatricolazioni registrata negli ultimi anni, quindi, è risalito anche il tasso di motorizzazione, che negli anni precedenti a quelli considerati era in calo. Questo discorso è valido in tutti i principali paesi europei, ma soprattutto in Italia, un paese in cui il tasso di motorizzazione è da sempre particolarmente alto. Questo anche perché nel nostro Paese in molti casi l’uso delle autovetture non ha alternative praticabili e alcuni servizi di grande importanza, come la consegna delle merci, non possono essere fatti se non con l’uso di mezzi a motore.
Grazie all’elaborazione del Centro Studi Continental si può valutare dell’andamento del tasso di motorizzazione nelle diverse aree del nostro Paese.
Corre il Nord-Est
L’area in cui la crescita dal 2013 al 2016 è stata maggiore è il Nord-Est, che fatto registrare un aumento del 5,4%. Nel Nord-Ovest l’aumento è stato del 2,3%. Nel Centro-Nord vi è stata una crescita del 2,9%. Mentre nel Centro è stata dell’1,3%. Nel Mezzogiorno l’aumento registrato dal tasso di motorizzazione dal 2013 al 2016 è stato del 2,6%.
Ultima modifica: 2 Agosto 2018