Il superbollo non sarà cancellato. Stop del senato

Niente da fare, il superbollo, a nostro avviso tassa iniqua, resterà. Il Senato ha chiuso la porta in faccia alla richiesta di abrogazione del balzello noto anche come addizione erariale. Come prevedibile, l’emendamento, presentato da un gruppo senatori di Fratelli d’Italia nel contesto dell’esame del decreto fiscale, è stato respinto dalle commissioni riunite Finanze e Lavoro. Continuerà tutto come oggi.

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Il superbollo nei fatti è una micro-tassa. E come tale dovrebbe essere trattata. Secondo la tendenza della semplificazione fiscale avrebbe potuto essere abolita in quando non significativa.

I numeri dicono che 2012 al 2019 il superbollo ha portato complessivamente circa 900 milioni di euro nelle casse statali. Si tratta di un importo non trascendentale, seppur con un incremento negli ultimi anni, che in ogni modo non sposta gli equilibri.

Il superbollo senza dubbio ha penalizzato un mercato, delle auto nuove e di quelle usate con potenza superiore ai 252 cavalli (185 kW). Che  tra carburante, manutenzione, pneumatici e in generale spese di gestione avrebbe quasi certamente generato un indotto, anche per lo Stato, superiore e continuo.

Leggi ora: superbollo, come funziona

Invece torna il bollo pieno sulle youngtimer?

E ora il governo deciderà di aumentare la pressione fiscali sui veicoli certificati e registrati come storici tra i 20 e 29 anni di età come è stato proposto in tre emendamenti da alcuni senatori di PD, Cinque Stelle e Italia Viva? Non sarebbe un bell’andare, come hanno sottolineato le associazioni di settore. Tra poco avremo una risposta.

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Ultima modifica: 30 Novembre 2021