Il pegno da pagare per l’elettrificazione sarà molto caro nei prossimi anni. Se un produttore da 14 milioni di motori endotermici l’anno annuncia la chiusura di una fabbrica di propulsori, davvero non si torna più indietro. E ci saranno ripercussioni.
L’esempio è quello di Honda, colosso mondiale nell’assemblaggio e nella tecnologia di propulsori per auto, moto, ma anche marini e per giardinaggio, che ha comunicato che lo stabilimento di Mooka, a Nord di Tokio nella prefettura di Tochigi terminerà l’attività nel 2025. Prevedibile, ma non contatto.
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A Tochigi si assemblano componenti di motori, le motivazioni dello stop sono ben chiare. L’elettrificazione sempre più intensa, con la gamma di Honda al 100% elettrica prevista per il 2040, ha contribuito pesantemente a portare a questa decisione. Irrevocabile.
Senza dubbio lo sviluppo dei motori endotermici ha subito un forte rallentamento. Altri impianti, a Swindon in Inghilterra, a Koacaeli in Turchia, a Sayama in Giappone, hanno patito lo stesso destino. Che non rimarrà isolato.
La Casa ha dichiarato che è una decisione necessaria per “rispondere ai rapidi cambiamenti” in corso nell’industria auto mondiale. Nei prossimi quattro anni i 900 dipendenti saranno progressivamente trasferiti in altre strutture. Si tratta di un cambiamento di orizzonte che coinvolgerà a breve termine anche altri Costruttori. Con conseguenze non del tutto virtuose, come è facile immaginare.
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Ultima modifica: 8 Giugno 2021