Fiat 500 3+1, la quattro porte elettrica è una variante sul tema speciale. Non è la prima, anzi, ad adottare questa soluzione. Ma applicata alla nuova citycar a batterie la soluzione della piccola portiera sul lato passeggero esibisce un bell’effetto di design.
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Il mito che da oltre sessant’anni è simbolo di italianità e Dolcevita si è evoluto e completato con la Nuova 500, la prima auto totalmente elettrica del Gruppo, declinata in tre caratterizzazioni ricche di fascino e glamour: cabrio, berlina e ora anche 3+1, la 500 che mancava con la doppia porta sul lato passeggero.
Accolta dallo slogan “Welcome back, future”, la Nuova 500 è un tributo alla memoria del modello che ha accompagnato il miracolo economico italiano del secondo dopoguerra, e un augurio per il domani, perché la “rivoluzione” possa compiersi di nuovo. E perché la 500, con il suo innato carisma, diventi ancora una volta icona di un diverso modo di concepire la mobilità: più versatile, più tecnologico, più connesso, più innovativo e, soprattutto, totalmente green.
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Una rinascita, dunque, ma anche un grande ritorno che, come ogni mito, inizia dalle origini. Per questo la Nuova 500 riparte da casa, dallo stabilimento torinese di Mirafiori, che l’ha vista nascere nel lontano 1957 e che, oggi, si è completamente trasformato per accoglierne la produzione.
Semplicemente magica
Stesso stile inimitabile delle versioni cabrio e berlina, neanche un centimetro di ingombro in più, ma con un’accessibilità senza paragoni. Questo l’obiettivo con il quale è stata progettata la 3+1. E già nel nome la nuova versione svela la sua “magia”: l’aggiunta di una “piccola porta” sul lato passeggero pensata per facilitare l’ingresso ai sedili posteriori, per le mamme o i papà per posizionare i bambini sul seggiolino, o per caricare lo shopping, la spesa, la borsa della palestra.
La “porta magica” si apre controvento quasi ad angolo retto e solo dopo aver aperto la porta anteriore, questo per garantire la sicurezza massima per i passeggeri seduti nei posti dietro. E il ricordo va proprio alle portiere della prima 500, incernierate sulla parte posteriore del veicolo, reinterpretate per rispondere alle nuove esigenze dei clienti. Lo stesso approccio che caratterizza l’intero progetto della Nuova 500, risultato di un proficuo dialogo tra passato e futuro.
Disegnata per essere elettrica
Cabrio, berlina, 3+1. In tutte le sue versioni l’elettrica di Casa Fiat è un inno allo stile tricolore, vincente perché capace di mescolare tradizione e innovazione, sapere artigiano e nuove tecnologie, memoria e guizzo di genialità. È stato così per la prima 500, nata dall’estro di Dante Giacosa che all’esperienza di progetti come la mitica Topolino ha aggiunto un tocco visionario, ed è vero anche per la nuova elettrica.
Lo si vede al primo sguardo: al “viso” dagli inconfondibili “occhi” tondeggianti, fanno da contrappunto le linee moderne ed essenziali della scocca, capaci di conferirle un carattere forte e solido. All’interno, il gioco di rimandi prosegue con il quadro di bordo circolare e il volante a due razze, ma lo spazio è completamente ripensato per essere più comodo e ampio. Così come lo sono i contenuti tecnologici e i tanti servizi legati al mondo della Nuova 500.
La sfida di Fiat era riuscire non solo a “convertire” all’elettrico il maggior numero di clienti delle motorizzazioni tradizionali, ma a rendere la guida a zero emissioni così bella, semplice e piacevole da non voler più tornare indietro. Per questo, intorno alla nuova propulsione è stata ripensata tutta l’auto.
Stile nel solco, tecnologia tutta nuova
La Nuova 500 ha conservato una somiglianza estetica con le versioni precedenti, ma poco di più. Quello che c’è sotto è tutto nuovo: la vettura è stata “disegnata per essere elettrica”, partendo da un foglio bianco. Ne è un esempio la decisione di collocare le batterie in un pacco unico sottoscocca tra i due assi. Un’idea doppiamente vincente con la quale si preserva l’ampiezza dell’abitacolo e del vano bagagli, perfezionando anche la risposta dinamica della full-electric, ad oggi la migliore della sua categoria.
Il risultato di tutto questo lavoro è un’auto agile e divertente da guidare, comoda, silenziosa e sempre connessa. Una vettura compatta adatta alla città, facile da usare e intuitiva come uno smartphone e allo stesso tempo capace di garantire l’autonomia di auto elettriche di 4 metri e – prima e unica nella sua categoria – il livello 2 di guida autonoma. E tutto questo con il vantaggio delle emissioni zero.
La gamma della Nuova 500 si presenta con tre livelli di personalizzazione (Entry, Mid e High) ai quali è stato dato un nome ACTION, PASSION e ICON ciascuno con una precisa missione di prodotto e caratterizzati da tecnologia, connettività e sicurezza ai massimi livelli.
I tre allestimenti
La 500 ACTION è dedicata a chi vive intensamente la città ed è attento ai costi. Con oltre 180 chilometri di autonomia è l’ideale per i giovani che hanno una routine giornaliera fatta di spostamenti brevi, e anche per i millenials che amano la mobilità alternativa come il car-sharing. Per questo ha di serie tutti gli ADAS (Advanced Driver Assistance Systems) utili alla guida in città e un sistema di infotainment sviluppato per chi non si vuole mai staccare dal suo smartphone.
La PASSION è pensata per chi desidera essere sempre al passo con i tempi: offre il meglio della tecnologia elettrica e l’ultima generazione di connettività. La sua autonomia è di 320 Km, che diventano oltre 450 in ambiente urbano, ed è equipaggiata con il “fast charge” da 85kW, per ricaricare l’80% del range in soli 35 minuti.
La ICON, infine, è il top di gamma per stile, materiali e tecnologia. Per accorgersene basta dare un’occhiata al suo sistema di infotainment, con display touch “cinerama” da 10,25”, navigatore e sistema Uconnect 5.
La culla del futuro
La Nuova 500 è già stata raccontata in molti modi, ma le parole che la descrivono meglio sono orgoglio ed entusiasmo: i sentimenti che hanno permesso alle persone dello stabilimento torinese di Mirafiori – il polo produttivo all’interno del più grande comprensorio FCA nel mondo – di accettare e vincere in tempi da record una sfida senza precedenti
La responsabilità era grande: pensare, disegnare e ingegnerizzare la prima vettura totalmente elettrica del Gruppo, replicando l’incredibile successo ottenuto dall’antenata, uscita proprio dalle linee di Mirafiori nell’estate di 63 anni fa. Così, grazie all’aiuto della realtà aumentata, la linea è stata realizzata con postazioni ergonomiche disegnate intorno agli operatori guidati nelle fasi di assemblaggio da monitor, sui quali compaiono le informazioni necessarie a garantire la qualità del prodotto e a “dialogare” con gli altri macchinari. Tutte le aree, anche quelle ad alta automazione, sono state inoltre progettate per essere flessibili al variare delle produzioni.
Tra le novità che la piccola full-electric ha portato a Mirafiori c’è per esempio la verniciatura, più green grazie all’utilizzo di colorazioni all’acqua dall’inedito effetto materico cangiante che, nelle tonalità proposte, sottolineano una forte sintonia con la natura.
E non sono da meno i nuovi spazi dedicati alla logistica, l’assenza di valvole di aspirazione dei gas di scarico nelle aree di test e l’ambizioso progetto di caricare le batterie della Nuova 500 con energia rinnovabile. Un obiettivo sempre più vicino, grazie all’installazione di pannelli solari che serviranno a garantire allo stabilimento l’autosufficienza energetica.
Una città nella città
Due milioni di metri quadrati di superficie, quasi 12 chilometri di strade sotterranee dove “viaggiano” motori e componenti, più di venti chilometri di sistemi di trasporto. Mirafiori è una città nella città. La sua storia è profondamente intrecciata con quella del tessuto urbano torinese del quale fa parte: si sono influenzati a vicenda, vivendo a braccetto i cambiamenti dell’industria automobilistica e della società.
Con la Nuova 500 non sono cambiati solo i processi di lavorazione. Le attività legate all’elettrificazione hanno modificato anche il volto della fabbrica, con progetti come il Vehicle-to-Grid (V2G) e il centro di assemblaggio Battery Hub. Torino stessa è diventata attrice della trasformazione, offrendosi come terreno di sperimentazione a livello mondiale per l’integrazione della mobilità a zero emissioni.
Ma Mirafiori non è solo una fabbrica. Il suo comprensorio ospita ventimila persone tra gli addetti alla produzione e alle attività collegate di ingegneria e design, vendite, servizi finanziari e ricambi, che lavorano nel Motor Village, al Centro Stile, nelle Officine Abarth e all’Heritage Hub. Tutti questi edifici sono stati protagonisti di importanti lavori di recupero delle precedenti strutture industriali che hanno lasciato sulla città un segno tangibile della rivoluzione in atto. Come la Cittadella del Design e della Mobilità Sostenibile, un campus del Politecnico di Torino dove si formano gli ingegneri e i creativi di domani.
Ultima modifica: 24 Novembre 2020