Emissioni auto e rivoluzione Green, l’Europa rivaluta le norme

Un gruppo di sette Paesi dell’Unione Europea, guidato da Italia e Repubblica Ceca, si è unito per richiedere una rivalutazione delle normative europee sulle emissioni di CO2 delle automobili.

Questa coalizione, a cui aderiscono anche Austria, Bulgaria, Romania, Slovacchia e Polonia, si propone di anticipare al 2025 la revisione delle norme, attualmente prevista per il 2026.

L’obiettivo è quello di scongiurare una crisi nel settore automobilistico europeo, che si trova ad affrontare la sfida della transizione ecologica.

La richiesta, formalizzata in un documento non ufficiale, sarà presentata al Consiglio Ue Competitività a Bruxelles.

Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy.

Il ministro italiano Adolfo Urso ha definito la situazione del settore come un “bollettino di guerra” e ha ribadito la necessità di un cambiamento nella politica industriale per garantire la sostenibilità delle imprese e dell’occupazione.

Emissioni zero: neutralità tecnologica e incentivi per la transizione

Uno dei punti centrali della richiesta è l’adozione del “principio di neutralità tecnologica“.

Questo principio mira ad ampliare le soluzioni per la riduzione delle emissioni, andando oltre i soli veicoli elettrici e all’idrogeno.

Roma, in particolare, spinge per l’inclusione dei biocarburanti come valida alternativa, mentre Berlino sostiene l’utilizzo di carburanti sintetici.

Il documento propone un metodo “alternativo” per il calcolo delle emissioni, che tenga conto di diverse tecnologie per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione.

La preoccupazione dei sette Paesi firmatari nasce dalla difficoltà di raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni fissati per il 2025.

Il timore è che le Case automobilistiche, non in grado di rispettare i rigorosi requisiti, si trovino a dover pagare pesanti sanzioni.

La diffusione dei veicoli elettrici in Europa procede a rilento: in Italia, ad esempio, le auto elettriche rappresentano solo lo 0,54% del parco circolante, a cui si aggiunge il 5,41% di vetture ibride.

Sfide e ri-posizionamenti nell’industria automobilistica

La pressione sul settore automobilistico è evidente anche nelle recenti decisioni di Stellantis, il gruppo guidato da Carlos Tavares.

L’azienda ha annunciato la chiusura dello stabilimento di Luton, nel Regno Unito, per concentrare la produzione di veicoli commerciali leggeri elettrici nel sito di Ellesmere Port. L’investimento previsto per questa riorganizzazione è di 50 milioni di sterline.

I vantaggi dell'idrogeno nei motori a combustione per ridurre le emissioni CO2

Emissioni o no, l’auto è dominante in Italia

Nonostante le difficoltà, la domanda di automobili in Italia resta elevata: nel 2023 il 65% degli italiani ha scelto l’auto come mezzo di trasporto principale.

Il numero di veicoli circolanti nel Paese ha superato i 40 milioni, con un’età media del parco auto che evidenzia la presenza di un numero considerevole di vetture con oltre 20 anni di età.

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Ultima modifica: 28 Novembre 2024