Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio, prova su strada | VIDEO

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Lo chiamano lo Stelvio degli Emirati Arabi. A 90 chilometri dalle torri avveniristiche di Dubai, il deserto lascia spazio a una grande montagna che confina con l’Oman. E’ il Jabel Jais, un colosso che si impenna fra le dune fino a 1931 metri di altezza. Qui corre una magnifica strada in salita con carreggiate larghissime e ampie curve che solcano il monte come un lungo serpente. Il teatro ideale per misurare le doti di Stelvio Quadrifoglio Verde, il Suv Alfa Romeo con dna e prestazioni da sportiva autentica.

L’emozione Stelvio Quadrifoglio Verde. Ecco come va su strada

Salendo il pendio di Jabel Jais è facile capire come e perchè l’ultima creatura del Biscione abbia stabilito il record del Nurburgring per la sua categoria (7.51.7). E gli sguardi fieri degli ingegneri sono la certificazione che le tecnologie Alfa Romeo hanno toccato il vertice. In attesa della grande avventura in Formula 1 ormai alle porte. Il capolavoro dei tecnici di Arese si spiega solo guidando Stelvio Quadrifoglio Verde. E spingendolo ad alta velocità nelle curve ad ampio o a stretto raggio che solcano la montagna regina degli Emirati.

I 510 cavalli del V6 biturbo da 2,9 litri sprigionano a pieno la loro potenza quando il pedale dell’acceleratore affonda, ma a ogni scalata dell’ottimo ZF a 8 marce la sensazione di controllo è totale. Il volante sportivo e lo sterzo elettrico, sensibilissimo, disegnano le curve con la precisione di un compasso e l’auto resta incollata al suolo anche quando provi a inserire la modalità estrema, Race, che toglie buona parte dei controlli elettronici.

Le sospensioni attive e l’Alfa Chassis Domain Control sono le chiavi di questa mordibezza di guida. In sintonia con un’auto che maschera dietro un design essenziale la sua mole da 4 metri e 70. Alla brillantezza di corsa concorre anche il sistema a trazione integrale intelligente Q4. Che è in grado di trasferire sull’anteriore il 50% della potenza quando la situazione lo richiede. E anche l’impiego del 6 cilindri si riduce a 3 in molte fasi delle modalità di guida più risparmiose (Natural e Advances Efficiency).

Ma è in Dynamic che Stelvio Quadrifoglio Verde rivela tutta la sua natura. Fatta di impeto e di controllo, di cavalli ruggenti e perfetti equilibri di assetto. Non sembra di guidare un Suv ma una sportiva di razza. Anche se il comfort è quello dei veicoli a ruote alte e l’elettronica di sicurezza di ottimo livello. Cuciture rosse, sedili avvolgenti, uso di Alcantara e fibra di carbonio negli interni qualificano la vettura nel segmento Premium. Ma Stelvio Quadrifoglio Verde ha l’ambizione di fare corsa a sè, definendo quasi un nuovo segmento. Mercedes AMG GLC 63 4Matic ha prestazioni simili ma non arriva ai 283 orari. E anche Porsche Macan e Bmw X3 M40i restano qualche gradino sotto per qualità velocistiche.

Un’auto che lascerà il segno

L’ultima Alfa riunisce perfettamente in sè le due nature. L’auto del tempo libero e quella capace si sfrecciare in circuito. Qualcosa che non esiste sul mercato se non si balza dai 95 mila euro di Stelvio Quadrifoglio Verde al Suv di lusso Urus che ne costa 206.000. Per il Biscione quest’auto è un motivo di vanto e un modo sicuro per certificare la bontà del prodotto italiano. Sulle curve del Jabel Jais ha lasciato un segno importante, destinato a durare nel tempo.

Giuseppe Tassi

 

Ultima modifica: 2 Dicembre 2019

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