Documento unico: un modo per riunire tutte le carte

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Grande novità in arrivo per quanto riguarda l’universo delle quattroruote: si tratta del Documento Unico che unirà in sé il certificato di proprietà e il libretto di circolazione.

E’ un’introduzione innovativa per le auto, ma anche per i motoveicoli e i rimorchi. Pertanto, non ci saranno più separatamente il libretto di circolazione, rilasciato dalla Motorizzazione civile e la certificazione relativa alla proprietà del veicolo, emessa dall’ACI, ma il tutto sarà accorpato nel nuovo Documento Unico. Questo è quanto è stato recentemente stabilito dal D.Lgs. n.98 del 2017.

Cos’è

La nuova proposta è stata approvata dal Consiglio dei Ministri nel maggio del 2017. La sua effettiva attuazione avverrà a partire dal 1° luglio 2018. Da questa data in poi, tutte le nuove vetture, così come i motoveicoli e i rimorchi, dovranno necessariamente essere muniti di una sola carta di circolazione. La normativa non riguarderà le microcar e i ciclomotori, per i quali non è previsto alcun cambiamento.

Per quel che riguarda i documenti che sono stati rilasciati prima dell’entrata in vigore di tali disposizioni, nonché quelli che siano stati emessi dall’entrata in vigore del decreto legislativo, fino al 1° luglio 2018, potranno comunque essere ritenuti validi. Questo Documento Unico è stato introdotto per due ragioni fondamentali inerenti l’intento di ottimizzare i costi riguardanti la produzione, l’archiviazione, nonché il controllo dei dati da parte dell’Amministrazione.

Con un solo documento si potranno raggruppare sia i dati relativi alla proprietà, sia quelli riguardanti le caratteristiche del mezzo. Sullo stesso documento, infatti, verranno indicati i dati prettamente tecnici e lo stato giuridico del veicolo, oltre a ciò che riguarda la cessazione della circolazione, a causa di demolizione o per esportazione. Sul documento dovranno anche essere riportati eventuali fermi giudiziari, o amministrativi, oltre alle ipoteche.

A cosa serve

Il Documento Unico è già da tempo utilizzato in altri Paesi d’Europa e consente allo Stato notevoli risparmi, in quanto non deve più occuparsi dell’amministrazione di due documenti per ogni singolo veicolo, ma si tratta di un solo documento. Quest’ultimo, infatti, sarà redatto seguendo il modello europeo, secondo quanto riportato dalla direttiva in materia. Nel mentre, è stata anche stabilita una stretta vigilanza sugli atti del PRA, che passerà dalla Presidenza del Consiglio, al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

La sua funzione primaria sarà quella di riportare su di un unico documento tutti i dati utili ad identificare il veicolo e il suo possessore. I veicoli attualmente in circolazione, continueranno ad avere un libretto di circolazione e un certificato di proprietà. Questo fino a quando non ci sarà un cambio di proprietario, oppure fino al momento in cui dovessero subentrare delle modifiche tecniche o giuridiche, che rendano necessaria la richiesta di una carta di circolazione aggiornata. In tal caso sarà la Motorizzazione Civile a rilasciarla. Mentre, per avere il Documento unico, bisognerà presentare domanda presso la Motorizzazione oppure allo Sportello Telematico dell’Automobilista.

Ultima modifica: 26 Aprile 2018