Dacia sta attraversando una fase di significativa evoluzione, consolidando la sua posizione nel mercato europeo e preparando il lancio di nuovi modelli con un occhio all’elettrificazione e all’ampliamento della sua offerta nel segmento C.
E’ il Marchio più arrembante d’Europa, con Sandero protagonista assoluta delle vendite e la grande Bigster (leggi la prova di QN Motori) in rampa di lancio.
Questa trasformazione è guidata da una chiara visione strategica, come traspare dalle parole del CEO Denis Le Vot.
“Si sta completando il piano Renaulution, a quattro anni dall’inizio del piano. Dacia è il Marchio della mobilità accessibile, per prezzo e pragmatismo, con accessori ben definiti. Dopo quattro anni offriamo sempre le auto più col best value for money del mercato, mettendo sempre sul piatto qualcosa di importante. Siamo cresciuti, attingendo a clienti che arrivano dall’usato, ma non solo“.
Denis Le Vot sottolinea le ambizioni ben fondate: “Siamo cresciuti, dal Segmento B al Segmento C, che vale 3 milioni di auto in Europa. Siamo competitivi. Abbiamo lavorato per quattro anni su prodotti, gamma, motorizzazioni, logo. Dal 2021 con modelli solo a combustione termica siamo arrivati al Bigster che è solo elettrificato“.

Questa espansione è evidente anche nel mercato italiano, dove “Dacia in Italia ha una spinta forte, +10%. E tra poco completeramo la elettrificazione e i 4×4 per Bigster e Duster“.
Parlando delle future novità , Le Vot anticipa che “Con il piano Futurama a metà anno il Gruppo Renault presenterà i progetti dal 2026 al 2030, anche per Dacia“.
La strategia di Dacia si concentra principalmente su “Europa e mercati della comunità francese. Marocco, Turchia, Libano e Israele“.
Un elemento fondamentale per questa crescita è l’utilizzo della tecnologia del Renault, con la “Piattaforma CMF-B, Dacia si nutre della tecnologia di Renault“.
Le Vot attribuisce grande importanza anche al design, affermando che “Il design è estremamente importante. Nelle specifiche della prima Logan l’input era del prezzo basso. Ma se lavoriamo bene il design non ci costa niente“.
L’identità del marchio Dacia si fonda su valori ben precisi: “Essential but Cool, Robust & Outdoor, Eco-Smart (ovvero essenziale ma figo, robusto e adatto alle attività all’aperto, ecologico e furbo, ndr) . Abbiamo osato, con un nuovo logo, nuovi colori“.
Secondo Le Vot, la migliore pubblicità per Dacia è rappresentata dai suoi stessi veicoli: “La nostra più grande pubblicità è il Duster per strada“.

Anzi, a voltele singole auto superano in notorietà l’azienda: “In Dacia i modelli sono più popolari del Marchio. Sono al di sopra: “ho comprato un Duster”, dicono. Per questo abbiamo lavorato sul logo“.
Guardando al segmento C, Le Vot evidenzia come i prezzi siano aumentati: “Un C Suv ora costa 36.000 euro…. Ci sono 3 milioni di persone in Europa che ogni anno hanno bisogno di un’auto di questa stazza. La nostra sfida con Bigster è proporci a questa gente con una proposta da 24.900 euro. Bisogna fargli attraversare la strada e farli arrivare da noi“.
In termini di impatto sociale, “Dacia Bigster full hybrid a 29.000 euro invece che a 36.000 euro è altrettanto sociale della Logan a 6.000 euro 20 anni fa“.
Le Vot riconosce che “C’è un limite di Segmento, di grandezza per Dacia? In teoria no. Renault e Dacia non hanno gli stessi clienti, perché non hanno gli stessi contenuti“.
La piattaforma su cui si basa la nuova gamma è stata adeguata: “Rafforzata. Fino a Bigster…. Con questa piattaforma non arriveremo a 4,70 metri, credo. Ci sono tanti tipi di carrozzerie“.
L’elettrificazione rappresenta un punto cruciale per il futuro di Dacia,”Nel 2026 lanceremo un’auto elettrica da 18.000 euro un Suv prodotto in Europa, meno di 18.000 euro“.

Anche i modelli esistenti si evolveranno: “Duster e Bigster avranno una versione ibrida, a GPL, 4×4 e con cambio automatico”. Due versioni molto speciali. “A fine 2027 arriverà lanuova generazione di Sandero, anche elettrificata“.
la Bigster riveste un ruolo strategico fondamentale: “Non potevamo non fare Bigster. Era obbligatorio. Ma non impedisce di fare piccole auto a un prezzo competitivo. Non facciamo coltellini svizzeri che fanno tutto, le nostre auto hanno un ruolo ben definito“.
Sull’introduzione di motorizzazioni plug-in, Le Vot precisa che “Alla spina? Dipenderà dal mercato. La tendenza c’è. Anche al range estender. Teniamo sottocchio la situazione“.
Guardando ancora più avanti, Le Vot afferma che “Il futuro è il risparmio peso, facendo auto essenziali, siamo avvantaggiati. Manterremo la piattaforma CMF-B, c’è anche la piattaforma elettrica per le piccole elettriche del Gruppo. Riusciremo a integrare le soluzioni elettrificate ed modelli bEV del futuro. Non sarà un cambiamento brutale, ma un riutilizzo delle tecnologie che sono nel Gruppo“.
È interessante notare la provenienza dei nuovi clienti Dacia: “Quelli di ritorno sono circa il 70%, quindi 210.000 rispetto ai 300.000 di 6/7 anni fa. L’anno scorso sono stati 700.000, quindi i 2/3 dei nuovi clienti sono nuovi e la maggior parte arriva dall’alto. Spesso sono clienti che hanno acquistato da Marchi premium“.
Questo si riflette anche sulle versioni più accessoriate: “L’80% delle Bigster ibride vendute sono a 30.000 euro…. Il top di gamma“.
In conclusione, Denis Le Vot offre una visione chiara del posizionamento unico di Dacia nel mercato: “Dacia non ha rivali, perché lavora in modo diverso. Gioca a carte scoperte, accessibile, pratica e semplice nel senso virtuoso. Abbiamo un posizionamento unico e una visione razionale di ciò che l’auto. Bisogna avere bene a mente che la tecnologia gratis non esiste. Partiamo dal minimo e adattiamo all’essenziale che chiedono i clienti. Ben vengano i concorrenti cinesi, sappiamo cosa stanno facendo, siamo pronti alla battaglia“.
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Ultima modifica: 28 Aprile 2025




