Passo storico, Tesla vende parte del suo hardware: un simbolo, le sue colonnine di ricarica. Il cliente nell’affare è BP, il colosso petrolifero inglese, da tempo sta espandendo le sue attività nella fornitura di energia. E l’elettrico è un settore cruciale.
BP ha ordinato di 100 milioni di dollari di stalli ad alta potenza da Tesla. L’acquisto fa parte di una strategia che prevede il passaggio dalle 30.000 colonnine BP presenti negli USA a ben 100.000 nel 2030. Per un investimento totale di 1 miliardo di dollari, 500 milioni entro il 2027. Numeri importanti.
Le prime tappe dell’operazione con Tesla, che punta ad espandere le vendite, probabilmente anche in Europa, si vedranno nel 2024, con installazioni a Chicago, Houston, Los Angeles, Phoenix e Washington D.C. Centri importanti, poi la diffusione diventerà capillare.
BP viaggia a … V4
L’acquisto riguarda gli stalli di ricarica V4 di Tesla, capaci di una potenza fino a 250 kW, che saranno marchiati BP Pulse, con connettore Magic Dock, in grado di offrire la presa CCS e soprattutto quella NACS (North American Charging Standard), adottata da Tesla in grado di “reggere” fino a 900 kW, di fatto consentendo la ricarica a tutte le auto elettriche americane. Un salto di qualità.
Le colonnine saranno dotate di lettore NFC per le carte di credito e del software Omega di BP compatibile con Plug & Charge, che permette di accedere alla ricarica con pagamento automatico, senza carte o app. Per una ricarica più comoda e veloce: una delle chiavi per aumentare la diffusione.
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Ultima modifica: 30 Ottobre 2023