La M è la lettera più potente dell’alfabeto a detta di BMW. I fatti, da quasi mezzo secolo, danno molto spesso ragione alla Casa bavarese.
BMW M (Motorsport), nata del 1972, è la divisione che realizza i modelli più performanti e speciali del Marchio. E l’accoppiata più celebre è quella di BMW M3 berlina e M4 Coupé, giunte alla quinta (le prime tre a 3 porte) e alla seconda generazione.
Due “medie” per dimensioni, ma eccezionali per carattere e prestazioni. La M3 è una quattro porte, la M4 due porte e coda più filante (la lunghezza totale è identica 4,79 metri), ma a breve arriverà anche la M3 Touring, la wagon scatenata.
BMW punta sulla elettrificazione, ma questi modelli sono “puri”, spinti al 6 cilindri in linea bi-turbo di 2,9 litri che eroga 480 cavalli nella standard (prezzo a 95.900 euro per M3 e 96.500 per M4) con 550 Nm di coppia, abbinata al cambio manuale a sei marce. E arriva a 510 cavalli e 650 Nm di coppia sulle M3 e M4 Competition (100.400 e 101.000 euro), che saranno disponibili per la prima volta anche a trazione integrale xDrive, oltre che la classica posteriore.
Scarica ora: BMW, listino prezzi e scheda tecnica di M3 e M4
Bando alle ciance. Le informazioni sui modelli le trovate qui, QN Motori ha avuto la possibilità di provare in pista a Misano BMW M3 e M4 nella versione più prestigiosa, che sarà anche la più venduta: la Competition da 510 cavalli (0-100 km/h in 3,9 secondi).
Con l’aggiunta del pacchetto M Race Track (ben 16.800 euro) che riduce il peso della vettura di circa 25 kg grazie alla presenza dei freni in ceramica M Carbon, dei cerchi in lega leggera M speciali e dei sedili avvolgenti M Carbon a guscio.
La grande calandra verticale, molto vistosa, serve per portare più aria al poderoso sei cilindri. Le numerose appendici e finiture in carbonio oltre all’estetica affinano l’aerodinamica all’esterno e fanno risparmiare peso (comunque M3 e M4 non sono piume, si parte da 1.725 kg) all’interno.
Nove settaggi per il controllo trazione
BMW M3 e M4 possono essere completamente personalizzate nel comportamento. Ci sono ben nove settaggi del controllo trazione, tra le modalità di guida, per la risposta di motore, cambio, sospensioni e freni, si parte dalla Comfort per arrivare alla Track dove tutto è al limite massimo.
Ma c’è anche il Drift Analyzer, che giudica le capacità di fare i “traversi” del pilota. Sul volante ci sono le levette rosse (oltre a quelle del cambio automatico) con M1 e M2, per richiamare impostazioni preferite.
Filanti, due centimetri più basse (1,39 metri) rispetto alla precedente generazione, M3 e M4 Competition hanno fatto salire il livello di adrenalina.
Facili e velocissime da portare nella configurazione più “amichevole“, che offre anche un discreto comfort, nonostante la vocazione. Via via sempre più rabbiose e tonanti salendo nella scala delle modalità più corsaiole.
Il piacere di guida è eccezionale a tutti i livelli. BMW M3 e M4 soddisfano il neofita e l’esperto pilota. L’elettronica, eccezionale per prontezza e intervento, è in piena sintonia con una meccanica e un telaio eccellenti. Ognuno può regolare i controlli secondo la propria destrezza. C’è una misura per tutti.
Stabilissime, con uno sterzo che è un coltello, le due Competition esaltano. Forse non agilissime e con un cambio sontuoso e fluido, forse non rabbioso come il resto del contesto. Ma senza dubbio eccezionali. Generatrici di divertimento e passione.
Il tutto in un contesto di ottime finiture: la qualità generale è di alto livello. Fa piacere anche quando si vuole (potendo) andare molto forte. Fortissimo.
BMW M4 Competition Coupé e BMW M3 Competition Berlina, le foto
Ultima modifica: 22 Agosto 2021