Dopo la sofferenza degli ultimi mesi – dovuta alla crisi provocata dal coronovirus e dal conseguente lockdown – anche l’automotive sta riaccendendo i motori, grazie agli sforzi di marchi come Audi e all’impegno quotidiano di concessionari come il direttore generale di Audi Zentrum Bologna, Matteo Pedroni.
Con il nuovo manifesto motivazionale Audi A-Head esprimete un’idea di futuro contro la paura grazie all’unione di tecnologia e coscienza. Nel concreto il concessionario ha gli strumenti per fronteggiare il cambiamento del dopo-Covid?
«Non possiamo decidere quello che accadrà, ma abbiamo la libertà di scegliere come affrontare il cambiamento – risponde Matteo Pedroni –. Durante la fase di lockdown abbiamo scelto di non subire e di rispondere in modo proattivo. La comunicazione costante è stata, nei fatti, il nostro piano per reagire all’emergenza innescata dal Covid-19, contro le paura e sempre all’insegna dell’evoluzione tecnica».
Poi, però, dalla svolta comunicativa siete presto passati anche ai fatti.
«Sul versante propriamente sanitario, innanzitutto, abbiamo provveduto immediatamente a una tempestiva riorganizzazione di tutti i nostri showroom e officine, al fine di renderli luoghi sicuri per i nostri clienti e per i nostri collaboratori, iniziando dalle barriere per il distanziamento sociale e proseguendo con i sistemi di disinfezione e igienizzazione».
E sul versante del digitale come antidoto alla paura, quali sono state le mosse più degne di nota?
«Abbiamo proceduto spediti anche qui, implementando e velocizzando ulteriormente la digitalizzazione dei processi di vendita e una gestione della manutenzione auto che, grazie alla Audi Service Station, può ora essere effettuata senza alcun contatto tra personale e clientela».
Tutto questo sullo sfondo dell’uscita della nuova A3. Può essere anche questa una risposta di Audi al mondo che cambia e al bisogno innovazioni radicali?
«Di sicuro posso affermare che la nuova Audi A3 racchiude in sé tutti i benefici concreti dell’innovazione: piacere di guida, sistemi di assistenza predittivi, connessione con il mondo esterno in totale sicurezza e, non ultimo, rispetto per l’ambiente. Il tutto nel guscio di una scocca elegante e di aspetto dinamico».
L’idea, quindi in questo particolare periodo, è trainare la rivoluzione, più che seguirla.
«Il punto d’arrivo, come gruppo Audi, è proprio questo: sfruttare la solida consapevolezza di dove vogliamo arrivare per stare accanto ai clienti nella loro vita sempre più frenetica. La differenza che Audi A3 potrà fare sul mercato è allora legata proprio a questo. Al rinnovato bisogno di empatia tra auto e guidatore, con i bisogni del secondo che orientano lo sviluppo della prima».
Lorenzo Pedrini
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Ultima modifica: 17 Luglio 2020