Audi uscirà dal mercato delle compatte, addio alla berlina A1 e alla crossover Q2. La Casa dei Quattro Anelli a breve termine abbandonerà il Segmento B, che permette alti numeri di mercato, ma evidentemente guadagni non in linea con le attese del Costruttore.
Audi ha bisogno di margini alti sui volumi di vendita. Anche per sostenere il passaggio alla produzione di auto elettriche, che dal 2026 prevede solo nuovi modelli a battere.
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Una sfida vitale per Marchio, che ha già ufficializzato la fine della produzione di Audi A1, in produzione dal 2010 e in vendita per due generazioni. E Audi Q2, il Suv lungo 4,2 metri, non avrà una nuova serie, pur avendo riscosso un buon successo dal suo esordio sul mercato nel 2016.
Niente da fare, la fine delle piccole è segnata. Ribadita da Markus Duesmann, CEO di Audi, al magazine finanziario tedesco Handelsblatt. Non ci sono alternative. “Il nostro obiettivo è di dare precedenza ad altri segmenti. Quello che conta per il Gruppo è il risultato complessivo, quindi con modelli che pesano di più sugli utili della Casa”.
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Duesmann ha un piano chiaro: sarà ampliato l’alto di gamma, che negli anni della pandemia ha incrementato i numeri per la maggior parte dei Marchi di prestigio: più guadagni permettono di programmare meglio il futuro,
Nuova ammiraglia per il 2025
Che per Audi prevede modelli sempre più esclusivi, come l’ammiraglia elettrica che sostituirà l’attuale Audi A8. “Stiamo rispettando la tabella di marcia, è attesa per il 2025”. Più auto di lusso, probabilmente meno vendite ma maggiori margini. Questa la strada di Audi, che ha una logica, ma su larga scala non è un buon viatico per l’occupazione nell’automotive.
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Ultima modifica: 8 Febbraio 2022