In crescita il rischio di credito commerciale nel comparto italiano dell’automotive, ove per il 2022 si prevede un incremento dei livelli d’insolvenza compreso fra il 5% e il 10%. Le aziende fornitrici, soprattutto quelle appartenenti ai segmenti più piccoli del settore, potrebbero essere le più colpite a causa delle perduranti criticità a carico delle supply chains, nonché dei più elevati costi dei fattori produttivi. A complicare il quadro a tinte fosche le numerose incertezze circa gli esiti della crisi dei chip, che inevitabilmente rallenta i ritmi di produzione del comparto.
Questo, in sintesi, il quadro previsionale sull’evoluzione del rischio di credito nell’industria italiana dell’automotive, delineato dall’analisi “Automotive Industry Trends 2021” di Atradius, il Gruppo tra i leader mondiali nel settore dell’assicurazione del credito commerciale, fideiussioni e recupero crediti in Italia ed all’estero. L’analisi del settore effettuata dal Gruppo assicurativo evidenzia, tra l’altro, un significativo gap tecnologico in tema di mobilità elettrica che riguarda un elevato numero di aziende italiane rispetto ai loro concorrenti europei. Una mancata capacità di riconversione degli impianti italiani verso la mobilità elettrica potrebbe causare l’uscita dal mercato di molte realtà del comparto in esame.
La panoramica sul comparto dell’automotive contenuta nell’analisi del Gruppo si estende anche ai maggiori mercati dell’area Euro, oltre l’Italia, cioè Germania e Francia.
In Germania, la crisi dei semiconduttori è alla base del calo generalizzato della produzione di auto, diminuita a ottobre del 38% su base annua, andando a intaccare i margini di profitto delle aziende a partire dal secondo trimestre di quest’anno. Per il 2022 si prevedono in peggioramento, soprattutto per i fornitori di componenti e materie prime alle case produttrici.
In Francia, invece, il comparto chiuderà quest’anno con un +8,5% a livello di produzione, ma le case produttrici hanno comunque iniziato a ridimensionare le proprie reti di vendita. Buona tenuta dimostrano invece le aziende che vendono auto usate e veicoli elettrici.
L’evoluzione degli scenari di rischio di credito commerciale nell’industria automobilistica dei due Paesi è pressoché simile a quanto evidenziato per l’Italia. Previsto un significativo aumento dei fallimenti aziendali nel 2022 nel comparto tedesco e francese. In quest’ultimo, l’evidente rallentamento dei tempi di pagamento dei clienti potrebbe far impennare i livelli d’insolvenza del comparto francese ad oltre il 50% su base annua.
Ultima modifica: 6 Dicembre 2021