In tempi di Covid avere il più alto grado di certezza di non essere stati contagiati dal virus è indispensabile, soprattutto se si è impegnati sul campo per garantire la sicurezza dei cittadini.
Per questa ragione Fondazione Ania, la fondazione dell’associazione che rappresenta le imprese assicurative operanti in Italia, ha messo a disposizione dell’Arma dei carabinieri 35mila test sierologici da effettuare su tutto il territorio nazionale nell’ambito dell’iniziativa “Sicuri per la tua sicurezza”.
Un aiuto concreto, sulla scia di una collaborazione ormai consolidata che va avanti da oltre un decennio, rivolto a tutti i militari che nei mesi caldi dell’emergenza sanitaria hanno aiutato le persone a curarsi in casa portando loro farmaci, generi alimentari, beni di conforto, bombole di ossigeno e che a Bergamo, epicentro italiano della pandemia, hanno anche coordinato il trasferimento delle salme in attesa di cremazione in altre regioni italiane.
Militari che ancora oggi sono impegnati in prima linea nella lotta al coronavirus, vigilando sul pieno rispetto delle limitazioni per il contenimento dei contagi. La campagna di test sierologici ha preso il via a cavallo dei mesi di luglio e agosto toccando inizialmente Abruzzo, Molise, Puglia, Umbria e Calabria.
A settembre è stata la volta dell’Emilia Romagna, Lombardia, Veneto e a seguire di Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Sicilia e Sardegna.
I test hanno poi coinvolto i militari dell’Arma di stanza nella capitale, con screening avviati nelle caserme Podgora, Giacomo Acqua e Roma Torrino, nelle sedi della compagnia di Roma Cassia, della compagnia speciale, del nucleo investigativo e del reparto scorte.
In provincia di Roma l’attività di monitoraggio ha coinvolto le sedi del gruppo carabinieri di Frascati e delle compagnie di Velletri, Fiumicino e Bracciano, ma i test sono proseguiti anche in altre caserme del Lazio. Infine, “Sicuri per la tua Sicurezza”, dopo aver toccato 14 regioni, è arrivata alle sue battute finali.
I test sierologici sono stati effettuati garantendo le massime condizioni di sicurezza. I carabinieri positivi alla rilevazione degli anticorpi sono poi stati sottoposti al tampone molecolare di controllo, per verificare se l’infezione fosse ancora in corso oppure se la risposta immunitaria fosse dovuta a un contagio avvenuto nei mesi precedenti allo screening.
La campagna di test sierologici fa parte di un progetto più ampio, portato avanti dal settore assicurativo per la sicurezza, la protezione e la ripartenza del Paese. Dall’inizio dell’emergenza sanitaria, infatti, molte imprese hanno ampliato le garanzie delle polizze per malattie, inserendo indennità di ricovero anche in caso di autoisolamento.
Altre ancora hanno esteso gratuitamente le coperture di interruzione attività determinate dalla pandemia e l’Ania ha supportato, in sede legislativa, l’istituzione di un fondo del valore di 2 miliardi di euro a sostegno del ramo del credito commerciale a breve termine.
Ania e di Carabinieri
In questo quadro non poteva mancare un sostegno diretto ad un partner istituzionale come l’Arma dei carabinieri con il quale, solo negli ultimi dieci anni, sono state portate avanti importanti iniziative che hanno contribuito ad aumentare il livello di sicurezza sulle strade italiane e a diffondere una nuova cultura del rispetto delle regole e della prevenzione.
Vista la capillare distribuzione delle caserme dei carabinieri sul territorio italiano, i militari dell’Arma sono tra i rappresentanti delle forze dell’ordine che entrano maggiormente a contatto con la popolazione. Come già ricordato, durante il lockdown della scorsa primavera sono stati tra i primi ad intervenire in soccorso delle persone, soprattutto nelle zone rosse e nelle aree periferiche più isolate e difficili da raggiungere, prestando aiuto in particolar modo agli anziani e a tutti coloro si trovassero in condizioni di fragilità, ossia i soggetti maggiormente esposti al rischio dei contagi.
Federico Rota
Ultima modifica: 8 Dicembre 2020