Alfa Romeo GT, un nome che è quasi un archetipo. Alfa e granturismo da sempre vanno a braccetto. E fino a qualche anno fa c’era una GT, derivata dalla eccellente 156. Disegnata da Bertone, erede delle mitiche tre volumi del Biscione.

L’erede della 156 è chiaramente la Giulia, che ne ha ereditato il design e le doti di handling (maneggevolezza) sportivo. La nuova berlina sportiva del Biscione potrebbe dare origine alla GT del decennio.
Il magazine Auto aveva ipotizzato una Giulia Sprint, molto vicina a questo concetto.

Questo aveva ipotizzato il mensile specializzato.
Derivata dall’attuale berlina Giulia e costruita sulla medesima base meccanica: pianale “Giorgio”, layout a trazione posteriore con albero di trasmissione in carbonio, motori 4 cilindri turbo benzina e diesel da 2.0 e 2.2 litri rispettivamente, con l’immancabile versione Quadrifoglio V6 2.9 litri da 510 cv al top di gamma.
La carrozzeria sarebbe leggermente più lunga (circa 3 cm più dei 464 della berlina) e ribassata di 7/8 centimetri rispetto alla Giulia. Ma la fisionomia resterebbe identica alla Giulia. La Sprint può diventare così la risposta di Alfa Romeo alle rivali tedesche, perché sia BMW con la Serie 4 che Audi con la A5, che Mercedes con la C coupé, arricchiscono da tempo la propria gamma con versioni coupé delle rispettive berline (Serie 3, A4 e Classe C).
Con l’aumento delle vendite e dei margini, il progetto della Giulia GT potrebbe tornare d’attualità. Una versione a due porte più dinamica non comporterebbe enormi costi produttivi, anzi.
Alfa Romeo GT, un render

Ultima modifica: 19 Agosto 2017