Alfa Romeo Brennero è ancora in bilico. Fiat e Jeep avranno il loro B-SUV, che sarà assemblato, come comunicato, nello stabilimento, già di FCA, ora di Stellantis, a Tichy, in Polonia.
Per lo sport utility di piccole dimensioni del Biscione invece non sarebbe ancora arrivato il placet esplicito del Gruppo.
Questo secondo quanto riporta Automotive Europe News, che ha anticipato la scaletta di produzione dei modelli Fiat (aprile 2023 il benzina, un mese dopo l’elettrica, poi mild hybrid), Jeep (novembre 2022, prima il benzina, alcuni mesi dopo l’elettrica, ibrida nel 2024) e Alfa, con Brennero in assemblaggio a ottobre 2023 già con l’elettrica. Poi seguita anche da una trazione integrale elettrificata di cui beneficerà ovviamente anche Jeep.
Trazione integrale e mild hybrid
Questa, assieme alla motorizzazione mild hybrid, sarebbe una novità per la piattaforma CMP del Gruppo, che dovrebbe prendere il nome di Stellantis Small, sulla quale saranno realizzate le vetture e che per ora ha la trazione anteriore quale unica applicazione.
L’adattamento al 4×4 innalzerà i costi di produzione, perché previsto nella progettazione della Common Modular Platform.
Il nodo è che Brennero è ancora in frigorifero. I motivi dello “awating approval” non sono chiari. In ogni modo Stellantis ha pianificato la produzione di 130.000 B-SUV Fiat l’anno, 110.000 Jeep e 60.000 Alfa Romeo.
Non è da escludere, se i volumi saranno questi, uno sfratto di Fiat 500 (ibrida e GPL) e Lancia Ypsilon, che proprio a Tichy sono prodotte.
Alfa pare proprio destinata a soffrire. Ma alla fine, pur lontano dai patrii confini (come Marchionne non avrebbe mai permesso) la piccola del Biscione quasi certamente sarà prodotta in Polonia.
Del resto pochi giorni fa, il CEO del Marchio, Jean-Philippe Imparato, ha dichiarato. “Stiamo lavorando sulla piattaforma Small. E a Tichy in Polonia sarà prodotta una Alfa Romeo”.
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Ultima modifica: 5 Maggio 2021