«Al volante del taxi vedo di tutto Il pericolo maggiore? Il telefonino»

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Ogni giorno alla guida. Da 25 anni. Per Alessandro Soldati (foto qui sotto), taxista 47enne di Forlì, l’automobile è lo strumento di lavoro. «Ho cominciato con l’attività di noleggio con conducente prima del taxi».

Alessandro Soldati, taxista di Forlì
Alessandro Soldati, taxista di Forlì

Quanto tempo trascorre quotidianamente in auto?

«Almeno 7-8 ore, anche se non tutte in movimento. Il nostro mestiere è caratterizzato da tempi di attesa che possono essere anche lunghi e c’è molta differenza a seconda delle città. In linea di massima trascorro circa 5 ore al giorno guidando».

Stile di vita sedentario e stress da traffico: ne ha ricavato qualche malanno fisico?

«Sì, a livello cervicale e alla schiena. Faccio sport e questo mi aiuta molto. Amo il mio lavoro: mi dà la possibilità di essere a contatto con le persone».

Sono mutate le abitudini di guida negli anni?

«Sì e non in meglio. Anche a causa di uno stile di vita sempre più frenetico, noto che si sono diffuse alcune abitudini negative».

Una su tutte: parlare al cellulare mentre si è al volante.

«Mi capita spesso di vedere persone impegnate in lunghe chiacchierate al telefono e per questo distratte. Esistono strumenti alla portata di tutti per parlare in vivavoce. Servono controlli ancora maggiori da parte delle forze dell’ordine».

Si sottovalutano i pericoli?

«A mio avviso sì. Si evince anche da un’altra abitudine: andare contromano, anche se per tratti brevi e magari lentamente. È pericoloso, ma qualcuno sembra non rendersene conto».

Insomma, fare il taxista è più difficile di qualche anno fa.

«Credo lo sia ancora di più nelle grandi città. Distrazioni o comportamenti sbagliati generano incidenti, se ne vedono tanti nei contesti urbani. Servirebbe anche una maggiore attenzione da parte dei pedoni, che troppe volte si affidano al caso».

In che senso?

«Attraversano senza guardarsi intorno. Non bisogna dare nulla per scontato, le distrazioni sono all’ordine del giorno. Serve buonsenso da parte di tutti».

Giuseppe Catapano

«Al volante del taxi vedo di tutto Il pericolo maggiore? Il telefonino»

Ultima modifica: 16 Dicembre 2019