24 ore di Le Mans, perché è così seguita nel mondo?

1965 0
1965 0

Per storia, tradizione, fascino e imprevedibilità la 24 Ore di Le Mans è senza dubbio una delle corse più amate del mondo. Lontanissima per formato dai Gran Premi di Formula Uno o dalle gare Gran Turismo la Le Mans rappresenta qualcosa di completamente diverso.

Le Mans, una lunga storia che diventa di enorme attenzione per un pubblico immenso

Nata nel 1923 con le tre litri sportive di vecchie generazione, la Le Mans ha coinvolto tutte le case automobilistiche interessate al mercato sportivo e vanta quasi cento anni di storia anche se le edizioni sono state notevolmente di meno a causa della crisi automobilistica, della seconda guerra mondiale e anche dei costi che a un certo punto erano diventati quasi insostenibili anche per i marchi più forti.

Con gli anni ’50 la Le Mans è diventata una costante imperdibile per tutti gli appassionati: si tiene ogni anno al Circuit de la Sarthe a poca distanza da dove ebbe luogo la prima edizione e su una pista che è stata a poco a poco allungata e ampliata seguendo le esigenze delle competizioni endurance. Le Mans è la prova più importante del Mondiale Endurance, sicuramente quella più rappresentativa in assoluto.

La corsa è cambiata, o forse sarebbe meglio dire che si è adattata, ma il suo spirito è rimasto lo stesso. Moltissimi i piloti privati che farebbero qualsiasi cosa per prendere parte alla gara: in passato c’era la coda, oggi è impossibile. In compenso è fittissimo il pubblico social: oggi la 24 Ore di Le Mans riunisce on line tra chat, social network e commenti live decine di migliaia di appassionati che per ventiquattro ore, occhi incollati alla tv, restano connessi e commentano l’andamento della gara in un immenso gruppo d’ascolto.

Tradizione, aneddoti e curiosità della corsa più amata del mondo

Inizialmente le prove in pista duravano un paio di giorni: oggi la settimana della Le Mans comincia con largo anticipo rispetto alla gara il cui via è fissato alle 15 del sabato. Fino a qualche anno si partiva alle 16 e solo in un’occasione, nel 1998, per via dei Mondiali di Calcio ospitati dalla Francia, la partenza fu fissata alle 14.

Dallo start si corre per ventiquattr’ore. La prima auto che taglia il traguardo a ventiquattr’ore raggiunte vince la corsa: ogni vettura per la sua categoria. Anni fa si partiva con la splendida rincorsa verso la macchina, una tradizione tipica della Le Mans che dopo una clamorosa protesta di Jacky Ickx, che si rifiutò di correre e salì sulla sua auto camminando arrivando poi comunque a vincere la gara; ora la corsa parte con le auto ordinatamente allineate per gruppo di appartenenza e tempi in prova. La pista è lunga in tutto 13 chilometri: parte nel circuito Sarthe e in parte su normali strade che durante la corsa vengono chiusa al traffico.

Il pubblico ama la mitica e interminabile Curve Porsche e rimpiange la Maison Blanche, il tratto che oggi è escluso e che attraversava un centro abituato che si percorreva a tutta velocità. La Le Mans è amata in tutto il mondo perché in nessun’altra corsa si possono ammirare così tante vetture diverse: prototipi, auto a ruote coperte e scoperte, berline rielaborate…ma anche perché gli aneddoti sono infiniti. Come nel 1966 quando due Ford GT40 arrivarono sul traguardo insieme e tutto faceva pensare a un’assegnazione ex aequo del trofeo.

Gli organizzatori rifiutarono e assegnarono il premio alla vettura che aveva ottenuto il miglior tempo in prova. Le auto incidentate o danneggiate possono chiudere la prova anche se sono rimaste nei box per lungo tempo: basta che escano allo scadere della ventiquattresima ora. Se riusciranno a tagliare il traguardo saranno considerate arrivate, anche se con un ritardo abissale.

Ultima modifica: 16 Maggio 2019