Quando l’ingegnere Corradino D’Ascanio, austero progettista che aveva dedicato tutta la sua vita alla progettazione di motori e scocche per aerei ed elicotteri si ritrovò davanti il prototipo della prima Vespa che ancora non si chiamava così ma era stata battezzata con un 98 che era il numero di protocollo della sua realizzazione disse… “Ronza, sembra una Vespa”. E Vespa fu: era il 1946 e per quasi cinquant’anni il mezzo più popolare della Piaggio fu sinonimo di libertà, gioia di vivere, spensieratezza. E rilancio. Fu il simbolo del boom economico di un paese che si stava faticosamente rialzando dagli effetti devastanti della guerra.
La Vespa non ronza più
Per i puristi e i collezionisti della Vespa il periodo d’oro si è concluso quando il mezzo della Piaggio dopo il successo della Primavera, del TS, del PX e del PE decise di uniformarsi al mercato degli scooter rimpicciolendo gli ingombri, riducendo le scocche e passando a un motore monomarcia. Niente più cambio sulla manetta sinistra, il vero segno distintivo di tutti gli scooter italiani.
Di Vespe se ne sono vendute ancora moltissime, in particolare all’estero perché il marchio è comunque uno dei grandi simboli del Made in Italy ma la rivoluzione che è iniziata dallo scorso anno è ancora più epocale perché la Vespa, adesso, non ronza più: è elettrica.
Si tratta sicuramente di una delle più importanti novità del 2019. Si ordina con un anticipo di 600€ ma il listino parla di un prezzo chiavi in mano di oltre 6000€. I modelli sono due, la Vespa X, ibrida, e la full electric. Il prezzo contenuto (costa quanto la Vespa 300 a benzina) è una bella sfida al mercato che ora è costretto a scegliere….
La solita Vespa con più elettronica e look aggressivo
Il taglio dello scooter è sempre lo stesso, sinuoso, appuntito, quasi strafottente. Ma i progettisti sono dovuti scendere a patti con le nuove necessità dei clienti. La prima è la connettività: la Vespa ora offre uno schermo di oltre quattro pollici che si connette con lo smartphone e via bluetooth porta all’interno del casco comandi vocali e telefonate. Le batterie elettriche sono state posizionate sotto la sella e garantiscono una potenza di 2 kW con picchi che arrivano oltre i 4 kW che rendono lo scooter decisamente più aggressivo rispetto al caro vecchio 50 Special.
La Vespa ibrida si interfaccia con un motore benzina da 100 cc e garantisce un’autonomia di 250 km; la full electric dovrebbe garantire un centinaio di chilometri ma grazie al Kers, lo strumento perfezionato grazie ai bolidi di Formula 1, frenate e decelerazioni garantiscono ricariche sufficienti ad aumentare ancora il suo raggio di azione. Le batterie sono garantite per 1000 ricariche che, fatti due conti – considerando che con il passare del tempo l’autonomia potrebbe ridursi – dovrebbe portare a un ciclo di vita di non meno di 75 mila chilometri.
La Vespa è pratica: se i vecchi modelli – caso unico tra i motocicli – avevano la ruota di scorta, la nuova elettrica di casa Piaggio ha inserito il cavo di ricarica sotto alla sella. Basta una presa qualsiasi e dopo quattro ore si riparte al 100% della potenza.
Ultima modifica: 14 Marzo 2019