Tour della Scozia in moto: le mete da non mancare

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La Scozia ha un che davvero di magico che sorprende ad ogni angolo di ogni villaggio: ma ha il suo clima e molto spesso parlare di Tour della Scozia suona come un paradosso perché chiunque dirà che in Scozia piove moltissimo, praticamente quasi tutti i giorni. Vero. Per altro gli scozzesi sono abbastanza orgogliosi di un loro detto popolare che dice “la nostra pioggia bagna di più”. Possibile? In realtà la pioggia è pioggia: ne cade tanta ti bagni tanto, ne cade poca e ti bagni un po’. Ma il punto di vista degli highlanders è corretta se si pensa al tasso di umidità scozzese che è considerevole: per cui è corretto dire che un acquazzone in Scozia non si asciuga più, forse nemmeno se spunta il sole.

Per andare in moto in giro per la Scozia occorre essere attrezzati

Meglio essere preparati piuttosto che prevenuti perché possiamo garantire che per un biker non c’è niente di più bello che percorrere le strade statali del nord del Regno Unito: lente, sinuose, comode… anche se la guida è a destra e chi è abituato alle nostre precedenze deve fare attenzione. Per la pioggia basta attrezzarsi: vestirsi “a cipolla” è sicuramente un buon consiglio. Strati esterni impermeabili o idrorepellenti, strati interni comodi ma caldi. Appena ci si ferma, soprattutto dopo aver fatto una doccia di quelle serie – forse è da questo che dipende il termine ‘doccia scozzese’ – meglio fermarsi e cambiarsi.

L’importante a quel punto sarà avere a portata di mano un ricambio asciutto: se si viaggia in moto e non si ha l’appoggio di un mezzo a quattro ruote, sempre consigliabile per i gruppi che non vogliono imbarcare troppo bagaglio e che vogliono un aiuto logistico sempre efficace, meglio evitare gli zaini o le borse di tela. Case rigidi e solidi e borsoni laterali da utilizzare come valige.

Per raggiungere la destinazione in aereo oppure in traghetto

Raggiungere la Scozia non è uno scherzo. Partendo da Milano sono circa 1500 chilometri: ma la grande discriminante è la traversata oltre la Manica. Qual è la soluzione migliore? La prima alternativa, per chi non vuole sobbarcarsi troppi chilometri e concentrarsi solo sul tour della destinazione, una scelta può essere quella di atterrare in Scozia, a Glasgow, Edimburgo o Aberdeen, e poi programmare la propria vacanza a seconda delle località che si vogliono visitare e giorni a disposizione. La moto la si può affittare sul posto e dopo spieghiamo anche come. Per chi invece decide di partire con la propria moto dall’Italia ci sono diverse alternative: che dipendono dal budget e da quanto tempo si ha.

Si può optare per la traversata più breve ed economica, di solito da Calais o da Dunquerque: i ferry sono davvero tanti e i costi per una moto e due persone oscillano a seconda delle offerte dai 90 ai 250 euro. Dipende dalla compagnia, dalla linea, dall’orario e da quanto il traghetto è pieno: a volte conviene comprare con largo anticipo, a volte invece i tentativi last minute sono i più convenienti perché gli armatori preferiscono riempire un traghetto mezzo vuoto e applicano forti sconti. Ma c’è una linea poco battuta dagli italiani che parte da Ijmuiden, il porto passeggeri di Amsterdam e porta a Newcastle: si spende un po’ di più, dai 180 ai 300€ ma si evitano i chiLometri da Dover al confine nord dell’Inghilterra, circa 600 chilometri. La traversata lungo il Mar del Nord è lunga, circa 17 ore. Chi soffre il mal di mare lasci perdere.

Affittare una moto nelle Highlands

Chi parte con la propria moto sarà ben felice di affrontare un viaggio che gli lascerà tanti ricordi e splendide sensazioni con la propria due ruote: chi invece vuole noleggiare faccia due conti. Affittare in Scozia, una moto o un’auto, è semplicissimo ma non è molto conveniente. Anche se i mezzi sono davvero eccellenti: tutte moto nuovissime, sempre di alto livello. Dalla BMW classica come il 1200 o il 1250GS agli enduro giapponesi, in particolare Honda e Yamaha. Ci sono anche le BMW serie K, più comode ma costose, le Goldwing, comodissime ma costosissime, e le Triumph. Ecco… la soddisfazione di un lungo giro su una Bonneville può essere uno sfizio da togliersi.

Quanto ai costi va dalle 60-70 sterline al giorno (chilometraggio illimitato) per i modelli più economici, come le BMW F o le giapponesi, alle 130-140 sterline, circa 160€ per i modelli più lussuosi. Occorre fare due conti e capire se vale la pena spendere in benzina e viaggio per andare con la propria moto o se con una buona combinazione aereo-noleggio-alberghi si può stare in Scozia qualche giorno in più. Le moto si possono comodamente prenotare on line, i servizi di renting sono molto diffusi in tutte le grandi città.

Dalla costa, alle Highlands, tra piste e laghi

Le basi non possono che essere Edimburgo e Glasgow: città reale e nobile la prima, con palazzi splendidi, ville, parchi, il Royal Mile e una storia millenaria, città operaia e proletaria la seconda che tuttavia negli ultimi anni si è meravigliosamente evoluta diventando un grande centro commerciale e culturale con molteplici interessi e mille cose da fare e da vedere. A sud la regione più affascinante è senza dubbio l’Ayrshire con il suo centro più importante e la bellissima Kilmarnock a una mezz’ora da Glasgow scendendo verso il mare lungo le sponde del Clyde.

Da Edimburgo attraversando il ponte del Canale di Queensferry si arriva a Dunfermline che è davvero una città incantata: riserva di caccia reale per molti anni, ha ospitato la scuola piloti e la leggendaria base dei sommergibili della Royal Navy: il parco di Pittencrief, il castello, ville magnifiche e un borgo antico di gran pregio la rendono una destinazione doverosa. La Scozia a questo punto impone due scelte: da una parte il mare, preferibilmente a Est, da Dundee (la California scozzese, si fa surf ma in acque gelide) ad Aberdeen fino su agli imbarchi per le Shetland; dall’altra le Highlands, da Stirling, sede della leggendaria battaglia per l’indipendenza dell’esercito di William Wallace che da queste parti è ancora una leggenda, fino a Fort William e da qui verso NE lungo la A82 percorrendo il bacino del Ness, che non è il solo lago ma anche il fiume. Il Ness, mostro o no, è davvero inquietante come dicono: acque scure, piste sterrate (attenzione, non tutte si possono percorrere), villaggi sospesi nel tempo, distillerie che producono il whisky e la birra come 500 anni fa.

Alle cinque del pomeriggio a Londra prendono il tè; qui chi ha una cornamusa si mette in giardino e suona. Malinconico e struggente. Lungo le acque del Ness si arriva a Inverness (letteralmente “la foce del Ness”) paesaggio incantato e sognante in una cittadina giovanissima e piena di interessi. Un ultimo consiglio linguistico: gli scozzesi parlano un inglese difficilmente comprensibile a chi sfoggia una padronanza scolastica della lingua ma c’è un saluto che apre tutte le porte ed è “Slainte Mhath”. Significa “alla tua salute” e si pronuncia ‘slància’, con l’accento sulla prima ‘a’. Obbligatorio prima di un brindisi che da quelle parti sono frequenti.

Ultima modifica: 7 Gennaio 2020