Acquistare un seggiolino per auto significa investire sul comfort e sulla sicurezza della cosa più importante della nostra vita: i nostri figli. Bisogna sottolineare il fatto che negli ultimi quindici anni la ricerca, i prodotti e anche le norme che riguardano questi supporti indispensabili per i viaggi delle famiglie hanno fatto passi da gigante: oggi esistono un’infinità di modelli e di tipologie di seggiolini che variano a seconda del peso, dell’altezza e dell’età del piccolo, ma anche degli ancoraggi e della vettura.
Ci sono scelte più economiche, altre più costose ma se un prodotto è omologato – e l’etichetta di omologazione è obbligatoria per tutti i prodotti in commercio – significa che ha superato i test necessari ed è un prodotto adeguato agli standard previsti dall’articolo 172 del Codice della Strada che stabilisce per i bambini l’obbligo di un sistema di ancoraggio adeguato fino al raggiungimento dei 150 cm di altezza.
Molti erroneamente pensano che i bambini smettano di usare il seggiolino dopo aver compiuto dieci o dodici anni. Non è così: gli unici fattori che contano sono il peso e l’altezza, ed è per questo che i seggiolini sono suddivisi in cinque macrocategorie.
Le categorie dei seggiolini: fino ai 36 chili e ai 150 centimetri
I seggiolini del gruppo 0 sono quelli che riguardano i bambini appena nati e di peso inferiore ai 10 chili. Vengono definiti navicelle perché il neonato al loro interno dorme sdraiato ed è fondamentale che questa tipologia di seggiolino venga montato in senso contrario rispetto al senso di marcia: le madri che guidano amano sistemare il proprio bimbo a fianco al posto di guida, in modo da poterlo avere sempre sotto controllo.
Ci sono normative ben precise in questo senso: se si viaggia con un bimbo in questa situazione, appoggiato sul sedile anteriore, bisogna essere assolutamente certi che l’airbag del lato passeggero non sia attivato perché risulterebbe di pericolo mortale per il neonato in caso di incidente. Ormai quasi tutte le auto hanno un bottone di esclusione che si attiva elettronicamente dal quadro o con la chiave di avviamento dal vano portaoggetti a dimostrazione del fatto che la casistica di alcuni incidenti ha portato a un’estrema attenzione in questo senso.
Poi ci sono gli ovetti, gruppo 0+: come le navicelle riguardano i bambini fino al quindicesimo anno di età ma possono essere utilizzati fino alla soglia dei tredici chili di peso. Anche l’ovetto deve essere installato in auto in senso contrario a quello di marcia ed è caratterizzato dal sistema di bloccaggio Isofix, un brevetto che viene evidenziato su ogni prodotto con un logo ben preciso. Il sistema Isofix offre un’installazione ottimale rispetto al fissaggio tramite le cinture di sicurezza dell’automobile: si tratta di uno strumento che offre molte garanzie ma il cui sistema di aggancio è più complesso e potrebbe portare a qualche errore. Isofix necessita di un sistema di ancoraggio a tre punti e non tutte le auto sono omologate per questo genere di seggiolino. Prima di acquistarlo è bene capire se l’auto è adeguata.
Il gruppo 1 riguarda i bambini dai 9 ai 18 kg: sono seggiolini che si posizionano sempre sul sedile posteriore dell’auto e nella direzione di marcia. Questi seggiolini sono assicurati allo schienale con le cinture di sicurezza dell’auto ma hanno anche i propri punti di ancoraggio che assicurano il bambino.
Stessa logica per i seggiolini del gruppo 2, per i bambini con peso tra i 15 e 25 kg, obbligatori fino a che il piccolo non supera i 125 centimetri di altezza. La normativa che riguarda questa tipologia di prodotti è stata adeguata nel 2017 a seguito di una ulteriore indicazione europea. Chi decide di risparmiare evitando l’acquisto di un nuovo seggiolino (“tanto va bene lo stesso”) oltre che commettere un’imprudenza nei confronti del bimbo rischia una sanzione salata. Fino a questa tipologia di prodotto si può ancora parlare di seggiolino, perché la presenza dello schienale appoggiato al sedile è obbligatoria. Anche in questo caso l’ancoraggio si effettua con le cinture di sicurezza ma il sedile è dotato di un sistema di sicurezza autonomo.
L’ultimo è il gruppo 3, per bambini con peso tra 22 e 36 kg e fino ai 150 centimetri di altezza: qui la normativa non prevede l’obbligo di uno schienale, tant’è che questi supporti in Italia vengono chiamati “alzabambini”, sembrano un cuscino rigido appoggiato sul sedile. La presenza di uno schienale tuttavia è consigliata dagli specialisti di infortunistica e sicurezza.
I seggiolini che crescono insieme ai nostri figli
Sono diverse le case che negli ultimi anni hanno cercato di raggruppare le varie tipologie di prodotti per evitare ai genitori un continuo esborso di denaro in pochi anni. Sono nati brevetti estremamente intelligenti con schienali estensibili, sedute allargabili e conformabili al peso, all’altezza e alla morfologia del bambino: quelli più costosi possono coprire tutte le esigenze dai 9 ai 36 kg e tutto sommato l’investimento vale la spesa se il seggiolino garantisce la sicurezza anche a distanza di alcuni mesi.
Un’altra cosa cui i genitori prestano molta attenzione è il materiale: se il seggiolino è comodo e facile da pulire oltre che sicuro. È indubbiamente un aspetto significativo soprattutto se il bambino viaggia molto in auto e a bordo del veicolo mangerà, giocherà. Ma ciò che qualsiasi genitore deve assolutamente verificare al momento dell’acquisto è il talloncino che certifica l’omologazione.
Come per cinture di sicurezza, caschi ed estintori, i seggiolini per bambini sono considerati prodotti fondamentali per la sicurezza: ci sono voluti anni per uniformare e standardizzare leggi, processi di produzione e necessità e tutto questo ha portato a norme internazionali e brevetti che sono stati testati, verificati, sottoposti a ogni forma di stress e solo dopo aver superato tutte le prove, omologati.
Il tagliando di omologazione è facilmente riconoscibile e caratterizzato dalla sigla ECE e dal suo colore arancione. Attenzione ai seggiolini con l’etichetta R44/01 o 02: sono residui di vecchie produzioni che non potrebbero essere più vendute ma essendo omologate spesso finiscono sotto costo sul mercato.
I tagliandi ECE R44/03 e 04 sono invece quelli più attuali che hanno recepito tutti gli estremi della normativa anche se non sono completamente aggiornati rispetto alle ultime indicazioni europee. I seggiolini di nuova generazione portano l’etichetta ECE R129: a poco a poco le vecchie omologazioni dovrebbero scomparire per lasciare spazio a questi prodotti che rispettano standard di omologazione più severi e più attuali.
Ultima modifica: 5 Aprile 2019