Safety Tutor, ecco come funziona il controllo della velocità in autostrada

Ormai molto diffuso sulle autostrade italiane, il sistema di controllo Safety Tutor rileva la velocità media dei veicoli in un percorso definito, di lunghezza variabile. Gestito dalla Polizia Stradale e introdotto nel 2005, dopo il primo anno ha contribuito sensibilmente a ridurre i tassi di mortalità (50%) e di incidenti con feriti (27%) sulla rete autostradale. Ma come funziona davvero?

ATTENZIONE ALLA VELOCITÀ MEDIA
Il tratto di strada controllato dal Tutor è delimitato da due portali, ai quali vengono collegati delle telecamere e dei sensori che sono posti sotto l’asfalto. In questo modo è possibile tenere traccia dell’andamento di ciascun veicolo. Al passaggio, i sensori registrano la tipologia di veicolo, attivando la telecamera che rileva la targa e segnala data e ora. Lo stesso avviene all’uscita. In questo modo viene calcolato il rapporto tra la strada che è stata percorsa e il tempo impiegato, ottenendo così la velocità media.

E SE C’È UNA VIOLAZIONE?
In caso di eccesso di velocità, il sistema richiede al database della motorizzazione i dati del veicolo e del suo intestatario così da risalire alla persona che guidava e inviare la notifica.

I FALSI MITI SUL TUTOR
Funziona anche di notte, con la nebbia, se piove. In quest’ultimo caso il limite di velocità è di 110 km/orari e il tutor non si adegua. L’abbassamento del limite infatti avviene solo su decisione della Polizia Stradale. Le telecamere del Tutor rilevano anche le auto che viaggiano in corsia d’emergenza. Infine, Tutor e Telepass non sono affatto collegati, il rilevamento dei dati del veicolo avvengono soltanto attraverso le telecamere.

Ultima modifica: 9 Marzo 2017