E’ facile incorrere in penalità che comportano il ritiro patente, specialmente se non si rispetta il Codice della Strada.
Perché avviene il ritiro patente
Diverse sono le tante motivazioni che costringono Vigili, Polizia oppure Carabinieri al ritiro patente di un qualsiasi guidatore, specialmente quando viene fermato ad un posto di blocco.
Ciò che è certo è che ognuna di esse è legata all’aver infranto, in una maniera più o meno lieve, determinate leggi e articoli del Codice della Strada. Di solito, le ragioni possono essere legate all’alto tasso di alcool col quale vi si è messi al volante, riscontrato da un’attenta verifica; all’uso di stupefacenti, ad una guida pericolosa in centro abitato, a parti della vettura mal funzionanti o non funzionanti totalmente, il che può mettere a rischio non sono la propria sicurezza su strada, ma anche quella degli altri conducenti presenti.
Altre motivazioni possono essere la mancata revisione, il cui tempo a disposizione ha superato di gran lunga quello della sua scadenza; oppure, il mancato pagamento del bollettino di circolazione. Ancor più grave, e causa di numerosi e sempre frequenti incidenti stradali, è l’uso del telefonino, che oltre a distrarre l’automobilista non può essere utilizzato per effettuare chiamate senza l’annesso auricolare.
Un’altra frequente causa è il fumare sigarette alla guida, il che diviene ancor più grave se a farlo si è in presenza di minori a bordo. Altre motivazioni riscontrate e gravose allo stesso modo sono, invece, il mancato rinnovamento delle patenti di guida, sia italiane che straniere, una volta che queste siano scadute.
Bisogna verificare quanto dice il Codice stradale ed è bene sapere che il ritiro, secondo l’importanza della violazione, può diventare successivamente revoca oppure sospensione dell’abilitazione di circolazione, perciò le sanzioni possono divenire più o meno ingenti per l’automobilista.
Dopo quanto viene restituita la patente
Non vi è uno specifico tempo di restituzione ma esso dipende soprattutto da quanto sia grave l’infrazione e dallo stato della patente, a seconda che si tratti di un semplice ritiro, di una sua sospensione oppure di una revoca.
Nei casi sopraelencati il conducente dovrà eseguire esami medici dopo i quali avrà un certificato che ne attesterà le capacità di guida. Tale documento, poi, dovrà essere presentato all’Ufficio Patenti e l’automobilista avrà , quindi, la possibilità di circolare tenendo nel libretto questo certificato fino al momento in cui non gli sarà pervenuto l’attestato ufficiale inviato direttamente dal Ministero dei Trasporti.
Di norma, la patente viene restituita dopo 1-6 mesi dal ritiro, a seconda della gravità dell’infrazione commessa e dalle varie aggravanti del caso.
Ultima modifica: 13 Settembre 2018