Costo revisione auto: quali sono i modelli più costosi

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Leggendo il titolo viene da rispondere con una battuta: il modello più costoso è quello che non ha effettuato regolarmente la revisione perché in caso di controlla rischia una sanzione che da quest’anno è ancora più esosa e può arrivare fino a ottomila euro.

Se la manutenzione costante e continua della propria vettura è una questione di buon senso, la revisione è un obbligo in vigore ormai da diversi anni e stabilito dall’articolo 80 del Codice della Strada.

Una vettura nuova dovrà essere sottoposta a revisione dopo quattro anni dalla sua immatricolazione e chi acquista un’auto usata, per esempio, di due anni di vita, non avrà quattro anni di tempo per procedere alla revisione, ma due.

Scarichi, luci, gomme, impianto frenante: quanto si paga?

Tutto è in proporzione: va da sé che chi viaggia con un’utilitaria spenderà relativamente poco se la macchina è in buone condizioni e non necessita di interventi sostanziali. Macchine sportive, macchine pesanti (SUV e station wagon), vetture di produzione speciale richiederanno più tempo, più ore di lavoro e magari qualche ricambio speciale soprattutto se si parla di vetture diesel che devono affrontare il ripristino della catena di distribuzione.

Fondamentalmente le officine autorizzate a eseguire la revisione e rilasciare il bollino che decreta che l’auto è in regola controlleranno soprattutto l’impianto elettrico e illuminante, le gomme, il materiale deteriorabile e la qualità degli scarichi. La macchina viene esaminata sul ponte e vengono valutate le condizioni di serbatoio, tubi, trazione, cavi. Esiste una vera e propria check list che la macchina deve affrontare e superare a cominciare dalla convergenza.

Se una sola voce non rispetta gli standard, l’auto deve affrontare la necessaria riparazione. Se il bollino non viene rilasciato perché l’automobilista decide di risparmiare e si rifiuta di provvedere, la macchina non può circolare e se lo fa scattando le sanzioni.

Multe, fermo amministrativo o sequestro. Le auto non in regola che vengono fermate con un banale controllo finiscono direttamente al parco auto delle vetture sotto sequestro. Dopo il primo check che arriva a quattro anni dalla prima immatricolazione la revisione diventa biennale e deve essere effettuata entro l’ultimo giorno del mese di prima immatricolazione.

La grande novità del certificato di revisione

Il mercato sempre più frenetico di auto usate ha portato l’Unione Europea a emanare una direttiva che impone un documento che di fatto certifica la qualità della macchina, il suo stato e la sua condizione globale. È un documento fondamentale perché mette al riparo gli acquirenti da potenziali furbetti che tagliano chilometri e dimenticano la manutenzione. Tutto ora viene registrato in una vera e propria carta d’identità tanto più preziosa quanto più bella e ricca è la macchina. Si controllano anche gli interni: in particolare funzionalità degli airbag e delle cinture di sicurezza.

Chi ha customizzato la propria macchina con spoiler, parafanghi sporgenti, assetti sportivi farà bene a portarla in officina nuda e cruda perché la revisione prevede che la macchina sia esattamente com’è uscita dalla fabbrica, né più né meno. L’officina è tenuta a rispettare il prezzo previsto dalla Motorizzazione che è di 66,80€ comprensivi di Iva ma ovviamente qualsiasi pezzo debba essere sostituito è un costo in più.

Quattro anni per una macchina che ha viaggiato molto sono parecchi. Molte officine convenzionate con l’Aci forniscono un servizio interessante a prezzo calmierato, il precollaudo. Lo scopo è quello più logico: fare in modo che ogni auto ogni 10 mila chilometri giri le gomme e di conseguenza subisca una verifica anche minima del suo stato.

Attenzione! Per le auto a metano la revisione non cambia: quattro anni dopo la prima immatricolazione e poi ogni due. Per le macchine a GPL la legge prevede che i serbatoi del gas propano siano sostituiti obbligatoriamente ogni dieci anni ma la macchina in se stessa dovrà sostenere la revisione come ogni altra secondo i tempi previsti.

Ultima modifica: 18 Marzo 2019