Si calcola che solo lo scorso anno le vittime da incidente stradale nel mondo siano state più di 38mila. Un migliaio in meno rispetto al 2019, poco più di duemila in meno del 2018 quando dalle stime – estrapolate soprattutto dai rapporti delle compagnie assicurative – le vittime della strada furono più di 40mila.
Tante vittime della strada
Il dato è attendibile ma è sicuramente approssimato per difetto. Le autorità che ogni anno cercano di monitorare e di limitare il dato che riguarda le vittime causate da incidenti stradale, sanno che almeno il 10% delle vittime raramente viene denunciato correttamente. Sono purtroppo elementi preoccupanti che rendono la viabilità e il traffico una delle prime cause di mortalità a livello mondiale, malattie escluse. Tuttavia pochi immaginano che la storia degli incidenti stradali risale addirittura al XIX secolo.
Era il 1896 e il mondo cominciava a scoprire le automobili: in circolazione, su strade approssimative che non tenevano minimamente in considerazione la sicurezza, ce n’erano ancora poche. E tutto quello che sarebbe arrivato dopo – ambulanze, pronto intervento medico – era ancora molto lontano. Probabilmente neppure immaginabile. Le due città che ospitano il maggior numero di automobili in Europa sono Londra e Parigi. Sono poche centinaia ma bastano per obbligare i legislatori a pensare che servivano nuove regole.
La prima vittima
Il 17 agosto 1996 Bridget Driscoll esce di casa per andare a fare spese e qualche commissione: siamo nel quartiere residenziale Crystal Palace a due passi dalla Dolphin Terrace. La signora Driscoll, 45 anni, è in compagnia della figlia May e di un’amica. Chiacchierano e camminano rilassate, attraversano la strada e non si accorgono dell’arrivo di un’auto una Roger-Benz prodotta dalla Anglo French Motor Company, una delle prime case automobilistiche del paese. Si tratta di uno dei pochissimi taxi in circolazione in quel periodo degli albori automobilistici.
A bordo due persone: un venditore e un potenziale acquirente che stava facendo una prova su strada. La velocità è ridottissima, appena 8 km/h. Ma basta per causare un impatto molto violento che scaglia a terra la donna che cade molto pesantemente sul selciato.
Morte sul colpo
Le cause sono purtroppo drammatiche: Bridget Driscoll muore sul colpo. Sorpresa dall’arrivo della vettura era rimasta immobile sulla strada, incapace di evitare lo schianto. Da quel momento il parlamento inglese comincia a parlare di cartelli stradali, attraversamenti pedonali e dei più elementari concetti di sicurezza che sono un cardine anche della viabilità odierna.
Ultima modifica: 2 Febbraio 2021