Dopo due rinvii dovrebbe entrare regolarmente a regime a partire dall’anno nuovo, e dunque dal primo gennaio, il DUC, documento unico di circolazione. La denominazione corretta sarà questa anche se in passato questa carta d’identità del veicolo era stata definita anche certificato unico di proprietà. Tutto riporta alla Riforma Madia il cui scopo era quello di alleggerire e uniformare i procedimenti di immatricolazione per le auto tra vetture di proprietà, mezzi in leasing o in noleggio. Inizialmente il DUC doveva entrare in vigore già nel 2018, poi si rinviò di un anno ma non ci sono dubbi che con Capodanno si cambierà definitivamente.
Il DUC riunisce certificato di proprietà e libretto di circolazione
La situazione si è sbloccata definitivamente lo scorso 13 marzo quando il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha approvato il modello di istanza unificata per richiedere il rilascio del Documento unico di circolazione e proprietà. Il Decreto Direttoriale 72/2019 che conteneva alcune modifiche è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale ed è diventato legge.
Ma in definitiva che cosa cambia? Fino a oggi ogni automobilista doveva esibire su richiesta delle forze dell’ordine alcuni documenti: la patente ma anche il libretto di circolazione del mezzo e, in qualche caso, anche il certificato di proprietà. La patente è rilasciata dalla Prefettura ed è un documento individuale e personale: il libretto, rilasciato dalla motorizzazione, è abbinato al veicolo reso riconoscibile da targa e telaio mentre il certificato veniva solitamente rilasciato a pagamento dall’ACI e integrato, quando necessario, dagli aggiornamenti sui cambi di proprietà. Il certificato di proprietà diventava fondamentale per dimostrare di essere i legittimi proprietari di una vettura o – in caso di demolizione e del relativo atto – di non esserlo più per evitare di pagare bollo e tasse.
Novità sul libretto di circolazione per auto nuove o vendute
In pratica il DUC riunirà in un’unica documentazione da tenere sempre a bordo della vettura sia i dati del certificato di proprietà che del libretto: privilegi sull’atto di vendita dell’auto, eventuali ipoteche, provvedimenti amministrativi (i famigerati fermi) se il proprietario avesse pendenze con agenzia delle entrate o creditori.
Le auto già in circolazione avranno la doppia documentazione; quelle immatricolate dal primo gennaio 2020, o che con l’anno nuovo cambieranno proprietario, saranno invece dotate di DUC, ma chiunque potrà fare domanda del nuovo certificato all’ACI, alla motorizzazione o anche on line. In tutto si risparmierà qualcosa: oggi tra tasse e bolli si spendono circa un centinaio di euro, il DUC dovrebbe costare intorno ai 70€. Ma l’obiettivo è soprattutto quello di evitare immatricolazioni poco chiare.
Ultima modifica: 3 Giugno 2019