È definito affettuosamente “ovetto” perché questo era il nome del primo prodotto che lanciò un’idea rivoluzionaria rispetto al trasporto dei bambini, e in particolare dei neonati. Creare un supporto che potesse essere facilmente applicabile su una carrozzella e che si potesse posizionare in macchina con poche manovre. Che fosse una culla da trasportare agevolmente con il bimbo all’interno anche con un solo braccio ma che allo stesso tempo potesse offrire più posizioni per accomodare il piccolo nel modo migliore.

L’ovetto è un sistema di trasporto versatile, non solo per l’auto

Evitando di fare confusione è giusto chiamare “l’ovetto” con il suo nome: l’omologazione lo definisce ‘seggiolino auto gruppo 0+’: suona un po’ gruppo sanguigno ma le omologazioni servono proprio a questo, a dare una definizione a prodotti che con determinate caratteristiche sono perfettamente a norma e senza queste caratteristiche non sono in alcun modo regolamentari. D’altronde con la sicurezza, in particolare dei nostri bambini, non si può e non si deve prendere nulla sottogamba. Le norme non sono italiane: sono state introdotte dall’Unione Europea che da diversi anni ormai ha introdotto delle linee guida ben precise che obbligano i paesi membri a sanzioni severe. Il neonato viaggia nella cosiddetta “navicella”, una culla che può ospitare bambino fino ai 10 chili di peso, indicativamente non oltre il nono mese di vita. L’ovetto è il passo successivo e accoglie bambini fino ai 13 chili. Molti genitori, proprio per la versatilità dell’ovetto, preferiscono non acquistare la navicella ma passare immediatamente al seggiolino 0+.

L’ovetto va montato in senso contrario rispetto alla marcia

A seguire ci sono i seggiolini di Gruppo 1 (fino ai 5 anni), Gruppo 2 (fino ai 6 anni) e il cosiddetto alzaposto per bambini fino ai dodici anni. Ognuno di questi supporti può essere installato sul sedile anteriore (obbligatorio disattivare l’air bag) o preferibilmente su quelli posteriori. Le modalità di aggancio non cambiano: il bambino va assicurato al supporto con le cinture del seggiolino e il seggiolino va fissato alla poltrona con le cinture di sicurezza. Tuttavia “l’ovetto” richiede un’attenzione fondamentale in più: va montato in senso contrario di marcia perché numerose ricerche hanno dimostrato che in caso di impatto ci sono molti meno rischi. Il maniglione resta un grande vantaggio per le mamme che con poche manovre riescono a posizionare il bambino fuori dall’auto e spesso, senza sganciare il bimbo dal supporto, a fissare l’ovetto sul passeggino.

Ultima modifica: 22 Ottobre 2019