Un italiano su una moto italiana. Non è la prima volta che accade, ma è sempre un piacere per i tifosi in particolare, per gli italiani più in generale. E pertanto, vedere Andrea Dovizioso alias AD04 – alias, anche, il Dovi, per i più addentro al mondo della Moto GP – condurre la rossa Ducati è sempre una cosa bella.

Ma che cosa si cela dietro il Dovi? Quali sono le principali curiosità che lo riguardano? Che cosa si sa di lui? forse non tutti sanno che ha 33 anni, che ha una figlia, che è diventato amico di Marco Simoncelli in un secondo momento. Non tutti sanno che è persona riflessiva e che ha vinto al momento giusto, nel modo e nel luogo giusto. Scopriamo insieme chi è e che cosa c’è dietro il grande Dovi.

In Ducati già da un po’

Classe 1986, nato a Forlimpopoli, Andrea Dovizioso, il Dovi, non è una new entry della Ducati: è in sella alla rossa fiammante Made in italy già dal 2012, anno in cui venne ufficializzata la sua presenza nella scuderia a far data dalla stagione 2012-2013. A quell’epoca, Valentino Rossi aveva appena terminato la sua avventura (decisamente poco performante) in Ducati, il compagno di avventura era Hayden, Nicky Hayden. Pilota a cui Andrea Dovizioso rimarrà legato per sempre, anche dopo la sua tragica scomparsa. in ogni caso, in Ducati Andrea Dovizioso arrivava da una serie di successi, non era certo un improvvisato: nel 2000, quando quindi aveva appena quattordici anni, diventa campione nazionale di motociclismo, nel 2001 – dunque a un anno di distanza – si aggiudica il Campionato Europeo di Velocità nella classe 125.

La prima stagione in Ducati è una stagione a tratti facile, ad altri complicata, in parte sfortunata: chiude con un ottavo posto e con 140 punti conquistati. Andrà meglio nel 2014, quando chiuderà con un totale di 187 e un ragguardevole quinto posto. Nel frattempo è cambiato il compagno di scuderia: Hayden è andato per nuovi lidi, approda in Ducati Cal Crutchlow. Il team tutto italiano è invece datato 2015: è infatti la volta di Andrea Iannone, con il quale Dovizioso fa squadra: un sogno – o quasi – tutto italiano.

La stagione si chiude con un settimo posto e poco più di 160 punti: per un paio di altri anni andrà più o meno bene, piazzandosi nei primi dieci posti ma mai al vertice della classifica. Il secondo posto arriva solo nel campionato 2017: Il Dovi, lo dicono tutti, detrattori ed estimatori, è un pilota che cresce nel tempo, che fortifica la sua professionalità e personalità con il passare degli anni.

In altri termini, non è una meteora, non è un fenomeno last minute, ma un professionista che sulla moto sta starci. Prova ne sia che la Ducati lo ha tenuto con sè, nonostante, come ripercorso, i primi anni non abbiamo dato risultati fenomenali.

La vittoria al Mugello

La stagione importante, quindi, è quella del 2017, quando è in coppia con Lorenzo. La data da incorniciare è quella del 4 giugno, quando vince al Mugello: pilota italiano, su moto italiana, che trionfa in circuito italiano. Per poi quasi bissare, qualche settimana dopo, a San Marino, quando si aggiudica il terzo posto. Molto bene anche la stagione 2018: tanti i punti conquistati – 245 – e un ottimo secondo posto.

Il Dovi, ad oggi, dunque nella stagione 2019, è ancora in Ducati e sta facendo bene. Il 2019 lo vede al fianco di un altro italiano, il compagno di scuderia è infatti Danilo Petrucci. Insomma, come si diceva, il Dovi sta crescendo. Forte dei sui 33 anni e della maturità ed esperienza acquisite negli anni, ora sta facendo proseliti. Non è più un altro dei pochi italiani in Moto GP, ma è un’alternativa – per i tifosi – al solito Valentino Rossi.

La mancata amicizia con il Sic

Si conoscevano da sempre, fin dai tempi delle minimoto. Ed è forse per questo che non si sono mai amati, mai capiti, mai piaciuti: Marco Simoncelli detto il Sic, e Andrea Dovizioso detto il Dovi, senza falsa retorica, non sono mai stati amici. Due caratteri completamente diversi, uno esuberante come quello dell’indimenticabile Sic, l’altro riflessivo come quello del grande Dovi.

Insomma, un’amicizia possibile, ma mai sbocciata. Ciò non significa che per Andrea Dovizioso non sia stata traumatica la perdita di Marco Simoncelli. Non deve essere semplice piangere il mancato amico, il rivale di sempre. C’è chi dice che Marco e Andrea sono diventati amici “dopo”.

Chissà se è davvero così: in ogni caso si tratta di una bella immagine. Di certo Andrea Dovizioso, dopo la tragica scomparsa di Marco Simoncelli, ha sentito l’esigenza di tatuarsi la seguente frase: “Sono Padrone del mio destino, ma solo il destino conosce la fine del mio cammino”.

AD04 e la paternità

Sulle iniziali non ci sono dubbi: A sta per Andrea, D sta per Dovizioso, 04 è una sorta di imposizione. Fosse stato per il Dovi, al posto dello 04 dovrebbe esserci un 34, quello del suo mito, il grande Kevin Schwantz. Ma come spesso accade per “i grandi”, il numero è stato ritirato, perché così può restare nel mito. E quindi Andrea, il Dovi, ha dovuto ripiegare per il numero 04.

Un’altra curiosità che riguarda il Dovi è senza dubbio la sua paternità: Andrea Dovizioso è diventato papà prestissimo, a soli 23 anni. La sua bimba, Sara, oggi ha già 10 anni ed è figlia di Dovizioso e di Alessandra, bella modella e compagna del campione. A quanto pare il Dovi è un compagno e un papà premuroso. Chissà se anche alla piccola Sara piace andare in moto?

Ultima modifica: 8 Maggio 2019