L’espressione “guida a sinistra” indica il lato della strada sul quale devono tenersi i veicoli durante la marcia: si definisce anche come “mano da tenere”. Ciò è determinato dai regolamenti vigenti in uno Stato o in determinate circostanze.
Guida a sinistra origine
Non è facile risalire alle motivazioni che hanno indotto i diversi paesi del mondo a optare per la guida a sinistra o per quella a destra. Non abbiamo prove, tuttavia alcune spiegazioni sono state avanzate.
In tutta Europa, durante il Medioevo, i cavalieri usavano marciare sul lato sinistro per poter sguainare la spada con la destra più facilmente in caso di attacco improvviso. Anche durante i tornei di giostra, per poter impugnare meglio la spada, era indispensabile tenere la sinistra.
Il primo obbligo di mantenere la sinistra risale al 1300, in occasione del Giubileo, e deriva da un ordine di papa Bonifacio VIII. Questa valeva come norma generale ma anche particolare, per rendere più agevole, nei giorni del Giubileo, l’attraversamento dell’affollatissimo Castel Sant’Angelo. Il fatto è ripreso da Dante Alighieri nell’inferno della sua Divina Commedia.
L’usanza si consolidò nel XVII secolo, con l’avvento delle prime carrozze. La consuetudine obbligò i pedoni, solitamente i più poveri, a camminare sulla sinistra per evitare di essere travolti.
La tendenza, negli ultimi due secoli, si è poi invertita: allo stato attuale, circa il 70% dei paesi del mondo prevede la guida a destra mentre la mano da tenere a sinistra è riservata al 30%, tra cui il caso particolarmente famoso del Regno Unito.
In Inghilterra, questa consuetudine divenne legge nel 1773, con il “General Highway Act” e poi, nel 1835, con il “Highway Bill“. Il senso di marcia imposto nel Regno Unito è stato poi esportato, a livello globale, in tutte le colonie inglesi. Tuttavia, allo stato attuale, in America si guida sul lato destro della carreggiata, poiché in questo continente l’influenza inglese fu sovrastata da quella delle colonie francesi, olandesi, portoghesi e spagnole. Inoltre, la guerra di Indipendenza aveva portato gli americani a detestare e rifiutare tutto ciò che era inglese, dal tè al re, comprese le abitudini di guida e le leggi ad esse correlate.
Oggi, o almeno prima del referendum che lo scorso anno ha visto nel Regno Unito la vittoria della “Brexit”, l’Unione Europea vorrebbe che la Gran Bretagna cambiasse il senso di marcia. Questa modifica nel codice stradale inglese porterebbe a una maggiore uniformità nel continente e, soprattutto, nell’Unione stessa. Tuttavia, già prima del referendum si riteneva che cambiare fosse praticamente impossibile. Innanzitutto, cambiare la legge comporterebbe un costo di miliardi di sterline. Gli inglesi, che da sempre hanno guardato con un certo sospetto al resto dell’Unione, non sono mai sembrati propensi a fare un investimento del genere per accontentarla.
Per adesso, l’ultimo paese europeo a modificare la regola sul senso di marcia, spostandolo da sinistra a destra, fu la Svezia, nel 1967. Gli svedesi stessi affermarono la bontà del cambiamento, soprattutto in termini di decremento degli incidenti stradali: gli automobilisti, concentrati sulla corretta guida nel nuovo senso di marcia, risultavano più attenti e prudenti e dunque si verificava un numero minore di incidenti.
Pedali
Anche negli stati che prevedono al guida sul lato sinistro, almeno i pedali, per fortuna, sono nella medesima posizione alla quali siamo abituati in Italia e nella stragrande maggioranza del globo. La frizione è a sinistra, il freno è al centro e l’acceleratore è a destra. Anche la leva del cambio è ubicata nella identica posizione, ma in questa si riscontra una differenza. La prima marcia si innesta spingendo la leva del cambio in avanti, utilizzando ovviamente la mano sinistra, ma, anziché verso il guidatore, essa va spinta in direzione del passeggero che occupa il posto anteriore sulla sinistra. Il posto del guidatore, infatti, coerentemente con la mano di marcia a sinistra, è posizionato sulla destra del veicolo. Di conseguenza, anche tutte le altre marce saranno speculari rispetto a quelle che utilizziamo qui.
Questo rappresenterà , almeno nei primi tempi, uno dei principali ostali a una guida fluida e sicura per chi si sposta in un paese con la mano di marcia opposta a quella a cui si è abituato.
Detto ciò, quando ci si accinge a guidare in un paese con guida a sinistra occorre, per prima cosa, prendere confidenza con il sedile del guidatore sulla destra. Prendetevi tempo per regolare gli specchietti e per provare le marce con l’automobile ancora spenta, per evitare di andare nel pallone durante il percorso vero e proprio. Ricordate che la cintura di sicurezza del passeggero si trova alla sua destra e si aggancia anche a destra.
Quando vi immettete finalmente nel traffico e tenere presente che quasi tutto, ma non tutto, è speculare rispetto alla guida a cui siete abituati. Anche se sembra banale, la proporzione dell’ingombro laterale della vettura cambia notevolmente e occorre un po’ di tempo per familiarizzare con questo fatto nuovo. Prendete le misure per calcolare lo spazio che separa la fiancata dell’auto dal bordo sinistro della strada. A un incrocio che non fosse regolato da spartitraffico o semafori, dovete stare attenti a dare la precedenza a sinistra e, imboccata la nuova carreggiata, resistere all’istinto che ci dice di posizionarci sulla corsia più vicina e andare invece su quella di sinistra. La mancanza di semafori è comunque rara.
Paesi
La guida a sinistra è oggi ampiamente minoritaria sebbene, sino alla fine del XIX secolo, la tendenza fosse completamente opposta. La guida a sinistra oggi è prevista in Anguilla, Antigua and Barbuda, Australia, Bahamas, Bangladesh, Barbados, Bermuda, Buthan, Botswana, Brunei, Isole Cayman, Isola di Natale, Cipro, Isole Cook, Dominica, Timor Est, Falkland, Fiji, Giamaica, Giappone, Guyana, Grenada, Hong Kong, India, Indonesia, Irlanda, Jersey, Kenya, Kiribati, Lesotho, Macao, Malawi, Malesia, Maldive, Malta, Mauritius, Montserrat, Mozambico, Namibia, Nauru, Nepal, Niue, Norfolk Island, Nuova Zelanda, Pakistan, Papua Nuova Guinea, Isole Pitcairn, Regno Unito, Santa Elena, Saint Kitts and Nevis, Santa Lucia, Saint Vincent and the Grenadines, Seychelles, Singapore, Isole Solomone, Sri Lanka, Sudafrica, Suriname, Swaziland, Tailandia, Tanzania, Tokelau, Tonga, Trinidad e Tobago, Turks e Isole Caicos, Tuvalu, Uganda, Isole Vergini (britanniche e americane), Zambia e Zimbabwe.
Ultima modifica: 13 Luglio 2017