La guida sotto effetto di alcol e sostanze psicotrope comporta la sospensione della patente, un’ammenda sino a 6.000 € e detenzione da sei mesi ad un anno.

La patente di guida viene sempre revocata nel momento in cui l’ipotesi di reato venga reiterata nel corso di due anni. Nel caso di guida in stato di alterazione psico-fisica per assunzione di droghe e alcol, secondo quanto stabilito dall’articolo 187 del Codice della Strada, vi è un’ammenda che va da 1.500 a 6.000 euro. A ciò si aggiunga l’arresto da sei mesi ad un anno. Una volta che sia stato accertato il reato, segue una sanzione amministrativa accessoria con sospensione della patente di guida da uno a due anni.

Accertamenti

 

Chiunque venga fermato alla guida sotto effetto di sostanze stupefacenti e alcol, viene punito con una sanzione che va 1.500 a 6.000 euro. Segue poi l’arresto da sei mesi ad un anno. Una volta che sia stato accertato il reato, vi è anche una sanzione amministrativa accessoria con sospensione della patente di guida da sei mesi ad un anno. A tal proposito, le forze dell’ordine, secondo le direttive del Ministero dell’Interno, possono sottoporre i conducenti a specifici accertamenti.

Nel momento in cui, gli accertamenti dovessero fornire esito positivo, o se vi sono motivi di credere che il conducente sia sotto effetto di particolari sostanze psicoptrope, le forze dell’ordine possono accompagnarlo presso una struttura sanitaria. Qui verranno eseguiti i prelievi utili ed esami per valutare la presenza di sostanze stupefacenti nel sangue. Stessa procedura nel caso in cui dovesse verificarsi un incidente. Una copia del referto verrà immediatamente trasmessa al prefetto del luogo di competenza, dalle stesse forze dell’ordine che hanno eseguito il controllo. Se l’esito non è subito disponibile, si procede al ritiro della patente sino al pubblicazione dell’esito, o per un periodo di dieci giorni.

Sanzioni e ritiro patente

 

Una volta ritirata la patente, questa verrà depositata presso l’ufficio da cui dipende l’organo che ha effettuato gli accertamenti. Per quanto riguarda le sanzioni, queste aumentano di 1/3 se vengono commesse tra le ore 22 e le ore 7. E’ prevista una decurtazione di 10 punti dalla patente, ma per i neopatentati (al di sotto dei tre anni dall’ottenimento della stessa) si tratta di 20 punti. Al di là dei particolari casi in cui si dovesse causare un incidente stradale, la pena detentiva e pecuniaria possono essere sostituite con prestazione di lavoro di pubblica utilità. Ovviamente, non retribuito, a favore dei cittadini e svolto proprio in ambito di sicurezza ed educazione stradale.

Nuove disposizioni legislative hanno, inoltre, stabilito per alcune categorie di conducenti che il tasso alcolemico consentito sia di 0,0 g/l. Questo per quanto riguarda soggetti che svolgono attività di trasporto di persone o cose e che abbiano un’età inferiori ai 21 anni. Nonché, che abbiano ottenuto la patente di categoria B solo negli ultimi tre anni. L’accertamento del reato stabilisce, comunque, la sospensione della patente di guida da uno a due anni. Se il veicolo non appartiene allo stesso conducente, questa si raddoppia. Se il conducente sotto effetto di stupefacenti dovesse causare un incidente, le pene vengono raddoppiate, oltre ala revoca della patente. Nel caso in cui il tasso alcolemico del conducente sia superiore al limite massimo di 1,5 g/l nel sangue, è prevista la confisca del veicolo, salvo che questo appartenga a terzi.

Chi si rifiuta di sottoporsi ad accertamenti del tasso alcolemico o per assunzione di droghe, dovrà rispondere delle stesse sanzioni previste per coloro ai quali è stato riconosciuto lo stato di ebbrezza alla guida con tasso superiore a 1,5 g/l. Lo stesso rifiuto, inoltre, comporta il sequestro immediato del veicolo, sempre eccetto che questo non appartenga a terzi.

Lavori socialmente utili

Recenti modifiche introdotte agli articoli del Codice della Strada riguardanti la guida in stato di ebbrezza e sotto effetto di droghe, prevedono la possibilità di sostituire la pena detentiva e pecuniaria con i lavori socialmente utili. Il reo ha così la possibilità di svolgere lavori di pubblica utilità per la collettività, ovviamente, non retribuiti, da effettuare presso lo Stato, le regioni, le province, i comuni o gli enti. Oppure possono essere svolti presso organizzazioni di supporto socio assistenziale, volontariato o centri di lotta alle dipendenze. Un giorno di lavoro di utilità pubblica, equivale ad un giorno di detenzione o 250 euro di pena pecuniaria.

Questa possibilità è quella scelta da coloro che non vogliono la sospensione condizionale della pena, con l’aggiunta del pagamento di grosse somme di denaro, ma soprattutto è un modo per evitare il carcere. Esistono, inoltre, anche altri benefici per coloro che scelgano di svolgere lavori di utilità pubblica. Un volta terminato il periodo di servizio presso l’ente, il Giudice ha la facoltà di estinguere il reato o di dimezzare il periodo di sospensione della patente. Non solo, può anche decidere di revocare il provvedimento di confisca del veicolo sequestrato. Si tratta in ogni caso di misure sostitutive che possono essere concesse una sola volta. Non vale, tutto ciò, per coloro che abbiano causato un incidente.

In seguito ad accertamento del reato, mediante un decreto penale, il GIP / GUP stabilisce l’applicazione della pena, detentiva e pecuniaria, e la sostituzione di quest’ultima con lavoro di pubblica utilità. Vengono, inoltre, indicati l’ente, i giorni e le ore della settimana durante i quali il reo dovrà prestare il lavoro socialmente utile. Si ordina, a quel punto, al condannato di iniziare il lavoro, incaricando così l’Ufficio di pubblica sicurezza del luogo in cui sarà eseguita la pena, oppure al Comando dell’Arma dei Carabinieri competente, di verificare che il soggetto esegua quanto prescritto. Per poter ottenere gli eventuali benefici previsti dallo svolgimento dei lavori di pubblica utilità, alcuni Prefetti consentono che venga restituita la patente di guida, una volta che sia stata scontata la metà del periodo di sospensione previsto. Ciò dopo aver presentato la prova di aver richiesto presso il Tribunale di poter svolgere i lavori di pubblica utilità. Cui si aggiunga la dichiarazione di disponibilità dell’ente scelto, il certificato della locale Commissione medica, che attesti che il soggetto sia idoneo alla guida. Per questa ragione il soggetto dovrà sottoporsi a specifica visita medica presso la Commissione indicata.

Ultima modifica: 25 Luglio 2017