Vi trovate in autostrada, vi accorgete che state per finire il carburante e andate alla ricerca dei distributori. Non è una bella sensazione perché sapete che state per fare la fine del pollo: spennati. Non è un luogo comune che in autostrada benzina e diesel costino più che altrove, e non poco. Probabilmente molti di noi avranno attribuito tale stato di cose alla sola “furbizia” di chi approfitta della necessità degli automobilisti. Certo, si tratta di un elemento che non si può disconoscere. Ma non è l’unico. Dietro i prezzi maggiorati che troviamo alle colonnine dei tronchi autostradali ci sono anche altre ragioni, per così dire, strutturali, ovvero legate alla gestione complessiva del settore.
Perché i distributori in autostrada costano di più?
Una ragione essenziale dei prezzi più corposi è nelle royalties, ovvero i diritti pretesi dalle società private che hanno in convenzione le autostrade ai gestori dei punti vendita di carburanti. Ma non è tutto, chiaramente. Chi gestisce una pompa di benzina, diesel e gas in un’area di servizio deve, per definizione, tenere aperta la colonnina 24 ore su 24, 7 giorni su 7, 365 su 365.
E questo, com’è evidente, comporta costi di gestione superiori alla media in quanto, se al distributore lavorano addetti “in carne e ossa”, essi devono essere contrattualizzati e retribuiti anche per il lavoro festivo e notturno.
La sovrabbondanza
Va considerato ancora un altro fattore. La rete autostradale italiana è caratterizzata dalla sovrabbondanza di distributori. Gli addetti del settore ne hanno contate 21.000, circa il doppio di quelle attive in Paesi come Germania e Francia. Una apparente comodità per gli utenti della strada che hanno molte opzioni lungo il percorso, ma non un grande affare per i rivenditori di carburanti che si trovano a fare i conti con una notevole concorrenza che, nel caso specifico, sfugge alla regola generale del mercato che fa scattare sconti quando l’offerta è ampia.
Ora, non considerando l’attuale fase di “impazzimento” dei prezzi a causa delle fibrillazioni internazionali legate anche al conflitto in Ucraina, proviamo a quantificare il maggior costo dei distributori in autostrada. C’è una differenza di fondo: le pompe self service offrono prezzi mediamente più bassi anche di 30 centesimi rispetto a quelle con operatori in presenza. In tempi normali, basando il prezzo di un litro di diesel a 1,40 euro, in autostrada se ne pagano circa 1,60 con il fai da te, e 1,80 con il “servito”. Ovvero, su un pieno da 60 euro, si arriva a quasi 10 euro di maggiorazione con il self service e addirittura si sfiorano i 20 euro in più se ci si fa servire dal benzinaio.
Ultima modifica: 5 Maggio 2022